Sulla carta, secondo i piani RFI, la ferrovia del Sempione dovrebbe riaprire l’8 settembre. In realtà, la data non è così sicura, considerando il ritardo di 2 settimane accumulato a seguito della tragedia del cantiere di Meina. Il 2 luglio ha perso la vita in un incidente il geometra Carlo Maletta e l’area è stata dissequestrata il 16.
I sindaci del lago sono preoccupati: Alessandro Monti, primo cittadino di Baveno dice: “Riteniamo necessario che RFI e Regione Piemonte costituiscano un tavolo tecnico permanente di confronto, con gli amministratori locali e le categorie economiche e sociali del territorio. È necessario un diretto coinvolgimento dei soggetti interessati direttamente dalla questione. Non possono essere semplicemente informati di decisioni che, peraltro, vanno mutuate dagli organi di stampa”.
Luca Bona, sindaco di Lesa, è ancora più risoluto: “La chiusura per tre mesi della ferrovia ha causato un danno economico in tutto il territorio. Le città che vivono di turismo non possono essere penalizzate in questo modo. Chiediamo che gli accordi internazionali prevedano un risarcimento per le zone interessate dalla chiusura forzata della ferrovia. E, intanto, servono più navette e un incremento del numero delle corse, per scongiurare l’isolamento dei borghi”.
I sindaci fanno appello anche al consiglio regionale in vista della chiusura prevista anche per l’estate 2025. RFI informa infatti che la tratta ferroviaria tra Domodossola e Milano verrà chiusa dall’8 giugno al 27 luglio e dal 31 agosto al 12 settembre del prossimo anno.
Non è chiaro se la chiusura sarà totale o i treni arriveranno fino ad Arona.
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