La Conferenza dei servizi ha espresso parere favorevole al progetto di ampliamento dell’impianto D1 per rifiuti inerti in località Fornaci a Maggiora, ma ha posto a carico del proponente, la ditta Savoini di Borgomanero, una serie di nuove e forti prescrizioni.
Così Rosa Maria Monfrinoli, consigliere della Provincia di Novara con delega all’ambiente, ai rifiuti e alle cave, sintetizza l’esito dell’ultimo atto del lungo e complesso iter per l’approvazione della nuova “discarica” sul Piano Rosa, al confine con il territorio dei Comuni di Cureggio e di Boca. Un progetto che ha incontrato la forte opposizioni di cittadini, costituitisi nel Comitato Maggiora Green, che ha raccolto oltre mille firme contro l’ampliamento dell’impianto.
Alla Conferenza, che si è svolta mercoledì 13 marzo a Novara nella sede della Provincia di Novara, hanno preso parte, oltre alla rappresentante di Palazzo Natta, i sindaci di Maggiora, Roberto Balzano, Cureggio, Angelo Barbaglia, e Boca, Andrea Cerri, i rappresentanti dell’Arpa e dell’Azienda sanitaria locale di Novara. Stando a quanto riporta Monfrinoli, nella Conferenza dei servizi è prevalso l’interesse pubblico, in quanto l’impianto per il conferimento di rifiuti inerti di Maggiora potrebbe essere l’unico nel Novarese.
Dai controlli eseguiti dall’Arpa e dell’Asl sulla sicurezza, l’impianto già esistente risulta a norma e per il suo ampliamento è stato seguito un iter più oneroso, come se si trattasse di un nuovo impianto. «La Conferenza dei servizi ha dunque concluso non ci sono elementi ostativi che giustificassero un diniego all’autorizzazione – spiega Monfrinoli – ma, in aggiunta al monitoraggio di legge per le emissioni inquinanti, daremo delle forti prescrizioni a carico del proponente».
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