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Che cos’è la “Similitudine Rovesciata” e che cosa ha a che fare con Dante, Manzoni. Rebora? La domanda nasce a margine della presenza, in qualità di relatore, di Guido Oldani, al convegno “Rebora e Manzoni: due poeti lombardi a Stresa” (programma nell’altro articolo), iniziativa promossa dal Centro internazionale di Studi Rosminiani con il Centro culturale Charles Peguy di Stresa, la “Casa del Manzoni” di Milano e il Rosmini Institute di Varese.

Oldani, a sua volta poeta e scrittore, nel 2021 è stato candidato al Premio Nobel per la letteratura in quanto, con Giuseppe Langella ed Elena Saliba, fondatore del manifesto del “Realismo terminale”, il cui caposaldo è proprio la “similitudine rovesciata”, un concetto che rappresenta l’inversione della visione del mondo.

«Tradizionalmente – ci spiega Oldani che parlerà sul tema “Da Manzoni al Realismo terminale” – i paragoni, le similitudini, venivano fatti tra natura e natura. Con l’arrivo del terzo millennio è sempre più la natura che viene paragonata a un oggetto. Per capire meglio: se in precedenza una maestra parlando ai suoi alunni paragonava un aereo ad un gabbiano, ora accade che sia il gabbiano ad essere paragonato ad un aereo. Il riferimento – dice Oldani – non è più la natura. Si tratta di una variazione fondamentale del paradigma, una variazione che diventa sempre più frequente».

La figura retorica della “Similitudine Rovesciata”, indicata come tra le rarissime “scoperte” in campo poetico apparse durante gli ultimi cento anni, rappresenta la chiave con cui leggere il sistema espressivo sorto dopo i cambiamenti avvenuti su scala planetaria.

Intorno al concetto della “Similitudine Rovesciata” si è coagulato il movimento del Realismo Terminale. «Una tendenza letteraria di portata planetaria – era scritto nel documento con il quale accademici e poeti hanno avanzato la sua candidatura al Nobel – aperta alle più varie forme espressive che ambisce ad essere la rappresentazione critica e ironica della civiltà globalizzata degli anni Duemila. Una tendenza che interpreta e descrive quegli aspetti del divenire storico-sociale che maggiormente caratterizzano il nostro tempo, tanto da poter essere additati come i suoi esiti più tipici e rappresentativi».

L’intervista integrale a Guido Oldani assieme ad altre notizie dal territorio della Diocesi di Novara sul nostro settimanale, in edicola venerdì 3 novembre. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente qui.

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