Con l’uscita nelle librerie italiane degli Scritti Autobiografici: Diari (Città Nuova Editrice, 2023), si conclude la pubblicazione dell’Edizione nazionale e critica, dell’Opera omnia del beato Antonio Rosmini. La prima opera dopo la fusione tra l’edizione nazionale e l’edizione a cura dei Padri rosminiani è stata l’Introduzione alla Filosofia, a cura di Pier Paolo Ottonello, nel 1979.
L’opera finale del grande teologo e scrittore cattolico, il cui nome è indissolubilmente legato a quello del Calvario di Domodossola, consta di sessantasei volumi (escludendo la parte riservata alle Lettere). «E ora – spiega la rosminista Stefania Zanardi dell’Università di Genova – a distanza di quarantaquattro anni, con l’uscita del volume dei Diari rosminiani la collezione viene completata rendendo disponibile l’intera Opera omnia di uno dei più grandi pensatori del XIX secolo, le cui riflessioni sempre attuali attribuiscono a quest’evento una rilevanza storica e storiografica per il mondo della cultura europea di oggi».

Negli anni la curatela è stata affidata, sotto l’egida dei Padri Rosminiani a valenti studiosi di fama nazionale e internazionale in ambito teologico, filosofico, pedagogico, giuridico, ecclesiastico, politico, economico e del diritto. «L’attualità di una testimonianza, quella dell’opera del Roveretano – aggiunge Zanardi -, che si esprime attraverso un organico e unitario disegno di ampio respiro culturale e spirituale che abbraccia la filosofia, la teologia, la pedagogia, il pensiero politico e giuridico. Ne sono un emblema l’apporto rosminiano al Risorgimento e all’unificazione nazionale, il progetto di riforma della Chiesa, la proposta di una nuova filosofia come nuovo tipo di realismo alla fine della stagione del post-moderno, l’unità di un’educazione integrale, nonché il confronto con la modernità che fa di Rosmini un precursore del Concilio Vaticano II».
L’articolo integrale sul nostro settimanale in edicola venerdì 3 marzo e disponibile anche online.