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Abbiamo accolto con profonda commozione e grande gioia l’elezione del nuovo Papa, Padre Robert Francis Prevost dell’Ordine Agostiniano al quale noi apparteniamo. Padre Prevost, ora Papa Leone XIV, è stato un dono del Signore per l’Ordine Agostiniano come Priore Generale, ora lo sarà come Papa per la Chiesa Universale e per tutta l’umanità. Per questo preghiamo per Lui e invitiamo tutti a farlo con noi.
Domenica 18 maggio 2025, abbiamo seguito in TV la Santa Messa di inizio del Pontificato di Papa Leone XIV.

Nato a Chicago e missionario per vent’anni in Perù, rappresenta un punto di contatto tra l’America del Nord e l’America del Sud. Dopo aver salutato e ringraziato tutti i presenti ha voluto ricordare i giorni intensi e pieni di tristezza per la morte di Papa Francesco che ci ha fatti sentire come “pecore senza pastore” ma che, fino all’ultimo, nel giorno di Pasqua, ci ha elargito la benedizione per dirci che Dio non ci abbandona mai.

Ha proseguito poi parlando della sua elezione che ha avuto, da parte dei suoi elettori, uno sguardo lontano per poter affrontare le sfide del nostro tempo. Si è dichiarato “scelto senza merito” dicendoci: «Vengo a voi come un fratello camminando nelle due vie: l’Amore di Dio e l’Unità, per poter essere “pescatore di uomini”».

Ha sentito su di sé la domanda di Gesù a Pietro, “Mi ami tu?”, e ci ha ricordato che bisogna sperimentare l’Amore di Dio perché solo così saremo capaci dell’amore più grande: l’amore oblativo!
Nel discorso di insediamento dopo la sua elezione, ha esordito con “Sono agostiniano” mettendo così immediatamente in luce le sua “identità”. E cosa dice l’identità agostiniana? Dice l’importanza data al dialogo e all’incontro, ci fa comprendere la necessità di una Chiesa missionaria, mettendo al centro dell’apostolato la ricerca della Verità e l’Amore per Dio e per il prossimo.

Nello stemma di Papa Leone il simbolo agostiniano (il Libro della Sacra Scrittura che fa da sfondo a un cuore fiammeggiante trapassato da una freccia, la Parola stessa che come una freccia ha trapassato il cuore e l’anima di Agostino) è la sintesi della personalità di Agostino ed è la sintesi della spiritualità agostiniana: libro e cuore: verità nella carità e carità nella verità.

Il nostro tempo è segnato da discordia e odio, ma noi dobbiamo essere “lievito”, fermento di un mondo riconciliato, capaci di costruire un mondo nuovo in cui regni la Pace guardando a Cristo e alla Sua proposta di amore come stemma: “In Illo uno unum”: «malgrado noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno». Non come “un condottiero solitario” o appartenente al proprio piccolo gruppo, ma in dialogo con gli altri: unità nelle diversità dove sentirsi “Fratelli tutti”.

Cristo è l’incarnazione della Parola di Dio. Così noi, la Parola, la dobbiamo incarnare! Nelle preghiere di supplica, il Papa ha ricordato le necessità della Chiesa e del mondo: i poveri, i sofferenti, i popoli in guerra e tutti noi. Ha riconosciuto l’importanza della religiosità popolare nella presenza di varie confraternite, ricevendo i loro rappresentanti. I richiami riguardanti i suoi predecessori sono stati percepiti: in primis Sant’Agostino con la Regola e la Spiritualità; Papa Francesco con “Fratelli tutti”; Benedetto XVI con “essere lievito” e con Papa Leone XIII autore della Rerum Novarum. Ha anche detto di avere sentito forte la presenza spirituale di Papa Francesco. Infine, ha implorato l’intercessione di Maria perché ci aiuti tutti ad essere testimoni del Signore Risorto.

A nostro modesto parere, Papa Leone XIV non è un rivoluzionario, ma un restauratore: occorre coltivare l’interiorità ed essere fedeli alla Chiesa che deve recuperare il suo cuore più profondo che è Cristo.
Papa Leone XIV sarà impegnato al massimo a livello sociale per costruire la Pace. In che modo sarà possibile? Primo passo: la pace si costruisce nel cuore. Bisogna poi smettere di produrre le armi e seguire la via del dialogo. Infine, la terza promessa fatta a tutto il mondo dal Papa: «io impiegherò ogni sforzo perché tutti i popoli si incontrino e si guardino negli occhi! La guerra non è mai inevitabile! La Chiesa non si stancherà di ripetere: “Tacciano le armi!”. La Santa Sede è a disposizione come luogo di incontro. Ricordiamo che gli altri non sono nemici, ma esseri umani».

Le Monache Agostiniane di Miasino

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