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«Quando sono nell’Orto degli ulivi piango davvero». Per Andrea Zanella, presidente dell’associazione Amici del Venerdì Santo e interprete di Gesù nella sacra rappresentazione della Via Crucis di Quarona, non si tratta solo di recitare. Per lui la Passione, la morte e la Resurrezione sono un evento da vivere nel modo più autentico possibile, un’esperienza di immersione assolutamente totale. E quest’anno, dopo gli anni dell’emergenza sanitaria, con il ritorno dell’evento nel suo formato originale: anche una sfida.

«La nostra Via Crucis è nata nel 1982 – racconta Zanella – mentre l’associazione Amici del Venerdì Santo nasce nel 2011 appunto per tutelare questa tradizione che si era creata e per portare avanti l’iniziativa. Ci siamo fermati negli anni del covid proponendo delle Viae Crucis alternative. Nella prima abbiamo creato un video con il materiale che avevamo dell’edizione del 2019 e lo abbiamo proposto sulle piattaforme di YouTube e Facebook assieme ad uno spettacolo di luci a San Giovanni al Monte. L’anno dopo invece abbiamo creato un vero e proprio film trasmesso in “streaming” direttamente da San Giovanni, usando anche qui delle immagini di repertorio, ma c’è stato poi un lavoro in cui ognuno da casa si è registrato le proprie parti con un copione pensato apposta per questa edizione. L’anno scorso infine c’è stata una edizione ridotta nella forma ma non nei contenuti, è stata fatta una Via Crucis prettamente religiosa nella parte iniziale dividendo la manifestazione tra una processione itinerante senza parti recitate per le vie del paese e la scena del Calvario a San Giovanni che siamo abituati a proporre normalmente».

Il servizio integrale disponibile a partire da venerdì 31 marzo, sul cartaceo in edicola o online.

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