Torna, in una nuova location e con un ricco programma, il festival LetterAltura, dal 24 al 28 settembre. Quest’anno la manifestazione si terrà all’interno del Parco Besozzi Benioli, nel cuore di Verbania Intra.
Grazie al tema scelto per quest’anno, “Mutamenti”, il festival diventa un osservatorio privilegiato sui grandi rivolgimenti del nostro tempo, ospitando ventisei autori di straordinaria levatura che, con i loro libri e le loro testimonianze, disegnano la mappa di un’epoca in trasformazione. Da Marco Belpoliti a Gianni Oliva, da Laura Pariani a Stefano Ardito, da Lucia Annibali sino ad arrivare al vincitore del Premio Strega 2025, Andrea Bajani.
Il festival si articola attraverso tre direttrici fondamentali che si intrecciano come i sentieri di montagna: l’arte come specchio delle inquietudini e dei desideri umani, il paesaggio, in particolare montano come custode di identità e memoria in continua evoluzione, e il viaggio inteso non più solo come scoperta, ma come necessità esistenziale di fuga, ricerca e rinascita.
Le presentazioni letterarie tessono un racconto corale che abbraccia la complessità del presente. Si parte dalle radici geografiche e identitarie con Marco Belpoliti che in “Nord Nord” interroga l’invenzione stessa del concetto di settentrione, per arrivare alle sfide del lavoro contemporaneo con Charlotte Matteini che in “Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione)” smonta i luoghi comuni sulla presunta pigrizia nazionale, rivelando invece le contraddizioni di un sistema economico in crisi. La memoria storica trova voce nella Resistenza raccontata da prospettive inedite: Giorgio Van Straten con “La Ribelle” intreccia amore e lotta partigiana, mentre Sergio Giuntini in “Alpinismo e Resistenza” svela il legame profondo tra la passione per la montagna e la lotta di Liberazione. Michela Ponzani, con “Processo alla Resistenza”, ci conduce invece nel dopoguerra, interrogandosi sul destino dei partigiani negli anni della ricostruzione.
Il festival esplora il rapporto millenario tra uomo e natura attraverso sguardi multidisciplinari. Anna Sustersic in “Relazioni naturali” indaga la complessità del nostro legame con l’ambiente, mentre Daniele Zovi con “Voci dal bosco” ci introduce nelle conversazioni segrete del mondo vegetale. La montagna diventa protagonista assoluta: dalle “Leggende delle Alpi” di Maria Savi Lopez che popolano le vette di draghi e folletti, all’accurata ricognizione di Andrea Greci nell'”Antologia delle grandi alpi italiane”, fino ai “Bivacchi delle Alpi” di Luca Gibello, testimonianza dell’abitare estremo in alta quota.
La scienza si fa narrazione con Stefano Fenoglio che in “Ed ecco, Io vi manderò il diluvio” decodifica i miti universali delle grandi inondazioni, e con Sandro Carniel che nelle “Rotte mediterranee” ci accompagna in un viaggio straordinario attraverso il nostro mare, dalle ville romane sommerse alle specie aliene che ne minacciano l’equilibrio.
Il festival accoglie anche le narrazioni più intime e personali. Nadia Terranova, finalista premio Strega 2025, con “Quello che non so di te” scava nelle genealogie familiari per comprendere il peso dell’eredità psicologica, mentre Andrea Bajani, vincitore del Premio Strega 2025, in “L’anniversario” affronta il tabù dell’abbandono familiare con la forza brutale del romanzo. Lucia Annibali porta la sua testimonianza diretta di rinascita dopo l’aggressione con l’acido in “Il futuro mi aspetta”, trasformando il dolore in messaggio di speranza per le nuove generazioni.
Il festival si arricchisce della prestigiosa collaborazione con la collana editoriale del Club Alpino Italiano, confermando la vocazione montana dell’evento, e riallaccia i rapporti con il Trento Film Festival, creando sinergie culturali di grande valore. Lo sguardo si apre anche alle questioni geopolitiche contemporanee con Anna Momigliano che in “Fondato sulla sabbia” analizza le trasformazioni di Israele dopo il 7 ottobre, mentre Fabio Geda con “La casa dell’attesa” trasporta il pubblico negli altopiani dell’Angola per raccontare il lavoro dei medici italiani con l’organizzazione Cuamm.
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