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Carissimi, mentre ci apprestiamo con gioia a vivere il nostro pellegrinaggio diocesano a Lourdes, ciascuno di noi con attese ed emozioni diverse, desidero raggiungervi per condividere un primo saluto e qualche spunto di riflessione che ci aiuti a vivere bene insieme questa settimana speciale.
Il tema che accompagnerà il nostro cammino quest’anno — «Con Maria, pellegrini di speranza» — si intreccia profondamente con il cuore del Giubileo 2025 che ci invita a riscoprire la bellezza della nostra vocazione cristiana proprio come itinerario dello spirito nella speranza.

Una speranza che «non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio», scrive Papa Francesco nella bolla Spes non confundit. Una speranza che ci muove a «vivere la nostra fede, specialmente durante questo Anno del Giubileo […] cercando di essere noi stessi testimonianza che offre la speranza al mondo», come ha detto Leone XIV nel discorso al termine della Messa di insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma in san Giovanni in Laterano.

Il Santuario di Lourdes è un luogo speciale, che potrà essere per ciascuno di noi un’oasi dove ritrovare proprio le ragioni della testimonianza della speranza, attraverso la presenza e sotto la guida della Vergine Maria e l’esempio di Bernadette.

Lasciamo allora, come scriveva Charles Péguy (Il portico del mistero della seconda virtù) che «questa piccola speranza che sembra una cosina da nulla, questa speranza bambina» (proprio come la giovane ragazza di Massabielle!), ci apra il cuore e ci doni nuove energie per il cammino di ogni giorno. Perché come i discepoli di Emmaus, anche noi possiamo partire col volto triste, affaticati dalle prove della vita, ma possiamo farci sorprendere da un incontro che scalda il cuore e ridona luce.

La guida è Maria, pellegrina con noi e per noi. Lei, che ha creduto anche nell’ora del buio, ci insegna a custodire e far crescere la speranza nei giorni difficili. A Lourdes, Maria non promette una felicità qualsiasi, ma ci apre alla promessa del cielo: «Non vi prometto la felicità di questo mondo, ma dell’altro» ha detto la Vergine a Bernadette. È l’espérance dei cristiani — come dicono i nostri fratelli francesi — non semplice “attesa” di un bene futuro, ma accoglienza di un presente abitato da Dio.
Assaporiamo allora, il gusto per la speranza, in un pellegrinaggio che non è solo un andare a Lourdes, ma anche un andare con: con Maria, con Bernadette, con la Chiesa. Assaporiamolo attraverso i segni lourdiani semplici e profondi: l’acqua che purifica, la luce che illumina, la roccia che sostiene. E soprattutto attraverso i sacramenti: l’Eucaristia che nutre, la Confessione che guarisce.

Infine, viviamo questo pellegrinaggio come un tempo favorevole per la preghiera, la riconciliazione, il servizio. Ogni parola gentile, ogni sorriso donato, ogni pazienza coltivata sarà un seme di speranza per noi e per chi incontreremo. I giorni del pellegrinaggio ci faranno incontrare nelle nostre diversità per vivere anche una bella esperienza di amicizia e fraternità; grazie a chi per la prima volta vivrà questo momento di fede e conversione, un grazie a chi già da anni ripete questa esperienza, un grazie ai nostri sacerdoti che ci accompagneranno e, naturalmente, a tutte le dame e i barellieri dell’Oftal che con generosa gratuità si mettono a disposizione perché il nostro pellegrinaggio possa essere vissuto da tutti con intensità. Insieme, porteremo la vicinanza della Chiesa Novarese a quanti vivono la fatica della malattia, della solitudine, dell’età avanzata.

Buon pellegrinaggio e arrivederci a Lourdes!

Fausto Cossalter

Mons. Fausto Cossalter, Vicario generale della diocesi di Novara

Articolo completo così come altri approfondimenti provenienti dalla Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 18 luglio. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente sopra a qui.

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