Condividi su

Il nome di don Amedeo Ruscetta, parroco di Croveo in Valle Antigorio, divenne famoso per la singolare attività di cacciatore di vipere che catturava a mani nude, afferrandole per la coda. La memoria del prete viperaro, ritratto da Guido Piovene nel Viaggio in Italia, è ancora viva nella gente del posto, soprattutto tra gli anziani, in particolare in Diovuole Proletti, che fu il suo principale collaboratore.

Chi ne conservava un ricordo filiale era don Giuseppe Massara, allora parroco di Baceno e studioso di storia locale, soprattutto della sua bella chiesa.

«Conobbi don Ruscetta – mi raccontò don Massara – quando arrivai a Baceno come nuovo parroco. Era il ’45, subito dopo la guerra. Io ero giovane e quella era la prima esperienza di parroco. Don Ruscetta, invece, aveva passato i settanta. Era nato ad Artò, sul lago d’Orta, ed era venuto a Croveo nel 1899. Si trovò bene in questa valle. Amava molto la natura dove vedeva l’opera di Dio. Mi prese a benvolere e a farmi un po’ da guida. Andavo spesso con lui in montagna: era un piacere ascoltarlo mentre parlava dei fiori e degli animali. Indicava i nomi dei monti e degli alpeggi. Raccontava storie e leggende della valle».

Era un bel tipo, don Ruscetta. Sempre allegro, pronto allo scherzo, non si perdeva d’animo in nessuna circostanza.

«Una volta – ricordò don Giuseppe – eravamo saliti al Cistella dove siamo stati sorpresi da un gran temporale con nuvole basse e nebbia. Non potevamo ridiscendere e, perciò, pernottammo in una baita. La mattina dopo, tornato il sereno, c’incamminammo sulla via del ritorno. A mezzogiorno, ci fermammo vicino ad un ruscello per mangiare qualcosa ma avevamo solo pane nero e carne secca: ed era venerdì. Don Ruscetta, attinta acqua con una mano, benedisse la carne dicendo: “Ego te baptizo piscem”. Così potevamo dire di aver mangiato pesce». Astuzia innocente: avrà sorriso anche il Padre Eterno, che, della vita dei suoi figli, conosce tutto: anche l’appetito che viene in montagna.

L’articolo integrale sul nostro settimanale in edicola venerdì 24 febbraio e disponibile anche online.

Condividi su

Leggi anche

Editoriali

La Speranza che cambia i cuori

Gianluca De Marco