Condividi su

Un’esperienza missionaria nata ai tempi dell’università e cresciuta con loro. Allora Silvia e Giacomo Crespi non erano ancora una coppia, ma due giovani dell’associazione salesiana Barabba’s Clowns di Arese, decisi a vivere un’estate in missione in Rwanda. Poi la vita li ha portati lontano: come missionari fidei donum dell’Arcidiocesi di Milano hanno trascorso sei anni a Pucallpa, in Perù, dove è nata la loro famiglia e i figli Diego, 5 anni, e Anita, 2. Oggi, rientrati in Italia, hanno condiviso la loro esperienza all’ultimo incontro dell’Ottobre Missionario, nel salone dell’oratorio di Borgomanero, dedicato al tema “Famiglia missionaria oggi: una sfida possibile?”.

«Ci siamo conosciuti – raccontano – nell’impegno con l’associazione. Entrambi avevamo partecipato a un mese di missione in Rwanda, ognuno con i propri amici. Ci era piaciuto così tanto che abbiamo deciso di tornare ogni anno. Lì ci siamo trovati». Col tempo, l’impegno è cresciuto. Silvia, laureata in Archeologia e poi in Cooperazione internazionale (titolo conseguito in Perù), e Giacomo, educatore con l’associazione, sono diventati una coppia e poi una famiglia. «Ci sentivamo molto fortunati a essere nati in una parte del mondo con meno problemi e in famiglie serene – aggiunge Giacomo –. Un mese non bastava per capire davvero e dare un contributo concreto. Così abbiamo prolungato sempre più la nostra presenza, arrivando anche ad accompagnare in Rwanda altri giovani. Negli anni abbiamo capito che questo stile di vita missionario sarebbe diventato la cifra, l’impronta, della nostra famiglia».

Poi, grazie alla disponibilità dell’Ufficio Missionario, la partenza per Pucallpa, «una grande città nel cuore della foresta amazzonica, in continua crescita, ricca di contraddizioni e con grandi sfide sociali ed educative». Lì sono nati i loro figli e la loro famiglia «è cresciuta soprattutto umanamente. Anni in cui abbiamo avuto la conferma che quello stile missionario, che ci ha uniti fin dal fidanzamento, è ciò che vogliamo vivere sempre, ovunque saremo».

In Perù Silvia e Giacomo hanno collaborato con la Caritas locale e la pastorale giovanile e gestito un Centro Juvenil, luogo di aggregazione con attenzione al mondo giovanile. Ora, tornati in Italia, si interrogano: «siamo ancora ‘fidei donum’ oppure, preso quell’aereo di ritorno a Milano, nel 2022, si chiude un meraviglioso capitolo della nostra vita e, pur aprendosene altri affascinanti, non riusciremo più a essere quanto siamo stati in Perù? Come condividere con chi incontriamo la bellezza e profondità di un’esperienza che ha fatto ‘ardere i nostri cuori e camminare i nostri piedi’? Come educare i nostri figli a quei valori che ci hanno guidati? Siamo ‘solo’ rientrati in Italia o siamo alla fine ripartiti ancora una volta?».

L’articolo e altri servizi dalla Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale in edicola e online da venerdì 31 ottobre. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando qui.

Condividi su

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Leggi anche

Chiesa san Leonardo in Pallanza (CC BY-SA 4.0 ErwinMeier via wikimedia.org)
Diocesi
il VERBANO

Addio a don Paolo Zanotti. Il funerale a Pallanza martedì 4 novembre

Andrea Gilardoni

Diocesi

Sinodo, i delegati della diocesi di Novara: cambiare il cuore per cambiare prassi e strutture

Redazione

Diocesi

Famiglia missionaria aperta al mondo e agli ultimi: chiuso l’Ottobre missionario a Borgomanero

Monica Curino

Diocesi

Pellegrini da Novara a Roma: la fatica del cammino e la grazia del sentirsi Chiesa

Don Luca Longo