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Domenica 31 agosto la diocesi di Novara celebrerà la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato. Il tema scelto è “Semi di pace e di speranza”, in sintonia con il messaggio di Papa Leone XIV e nel contesto del Giubileo della speranza che la Chiesa sta vivendo. L’appuntamento si svolgerà dalle 10 alle 19 con un pellegrinaggio che unirà il Sacro Monte di Orta, patrimonio dell’Unesco, al Santuario della Madonna di Luciago. L’iniziativa è promossa dalla Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Novara insieme all’associazione Amici di Santiago, alla parrocchia di Armeno, al Sacro Monte di Orta e al Grand Tour del Lago d’Orta.

Il programma prevede alle 10 il ritrovo alla chiesa del Sacro Monte, con visita al sito e presentazione della giornata. Alle 11.30 inizierà il cammino lungo l’itinerario del Grand Tour da Legro a Miasino e Armeno, otto chilometri immersi nella natura. Dopo il pranzo al sacco previsto alle 13.30, il pomeriggio proseguirà con la visita alla casa dei Padri di Armeno alle 14.30 e la celebrazione della Messa alle 16 nella parrocchiale di Santa Maria Assunta. Alle 17.30 si terrà la marcia mariana, segnata dal tema giubilare “Pellegrini di speranza”, fino al Santuario della Madonna di Luciago, dove alle 19 si concluderà la giornata.

«Quest’anno la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato avrà due connotazioni particolari – spiega don Brunello Floriani, vicario episcopale per la pastorale –. La prima è quella giubilare, perché cade nell’Anno Santo. La seconda è quella mariana, con la marcia che vivremo nel pomeriggio, affidando alla Madre di Dio la preghiera per la pace nel mondo e per la nostra Chiesa novarese».
Un appuntamento che, ricorda Floriani, «da alcuni anni viene vissuto nel segno del pellegrinaggio e del cammino, come conclusione ideale del ciclo di pellegrinaggi tra natura, arte e spiritualità promossi dalla diocesi con lo slogan “Ora viene il bello”».

A dare un respiro universale alla celebrazione è il messaggio di Papa Leone XIV, che offre una lettura severa e realista delle condizioni attuali del pianeta, denunciando i segni drammatici di «deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità» generati da ingiustizie e avidità.

Il Papa richiama inoltre gli effetti devastanti dei conflitti: «Il creato viene trasformato in un campo di battaglia per il controllo delle risorse vitali», La riflessione del Pontefice non si ferma alla denuncia ma invita a riscoprire il mandato biblico di “coltivare e custodire il giardino del mondo”, in una «relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura». «In Cristo siamo semi di pace e di speranza – scrive ancora Leone XIV – e attraverso lo Spirito il deserto arido diventa giardino di serenità».
Per il Papa, la cura del creato non è più un concetto astratto ma «una necessità urgente» che riguarda giustizia sociale, economica e antropologica, e che per i cristiani è anche «esigenza teologica», perché «nel volto di Cristo tutto è stato creato e redento».

Il messaggio si chiude con l’augurio che l’enciclica Laudato si’, a dieci anni dalla pubblicazione, continui a ispirare il cammino verso un’«ecologia integrale» capace di moltiplicare i semi di speranza da custodire e coltivare.

L’articolo completo, con altri approfondimenti provenienti dalla Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 29 agosto. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente sopra a qui.

Sul sito della diocesi di Novara, l’agenda diocesana per l’anno pastorale 2025-2026.

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