Piazza Martiri senza auto e un centro storico di Novara più vivibile, accogliente e a misura di cittadino. È questo lo scenario immaginato dal Comune che ha illustrato una prima bozza per l’ampliamento della Ztl ai commercianti.
Gli obiettivi dichiarati dall’amministrazione sono chiari: lotta all’inquinamento, riduzione del traffico veicolare, tutela della pavimentazione storica e una più forte valorizzazione architettonica e turistica del cuore cittadino, anche in chiave “fieristica”. Ma la vera scommessa è un’altra: trasformare il centro in un volano per il commercio, grazie a un contesto più ordinato, accessibile e attrattivo.
Al momento, la nuova zona a traffico limitato dovrebbe entrare in vigore dal 1° dicembre, ma è in corso una valutazione per posticiparne l’avvio a gennaio, per evitare disagi nel periodo natalizio, particolarmente intenso per il carico e scarico merci.
La pedonalizzazione di piazza Martiri, invece, dovrebbe partire dopo le feste, sempre a gennaio mentre il nuovo parcheggio sotterraneo di largo Bellini sarà pronto già a dicembre se non a fine novembre.
Giacomo Ferraris, presidente di Ascom Novara, e Gigi Ricci di Ascom Centro, vedono nella proposta un’opportunità. «Meno traffico, ma più controlli. Serve una revisione seria del decoro urbano e della pulizia. Se aumentano i controlli su bici e monopattini e si regolamentano questi aspetti, potremmo davvero imboccare la strada giusta. Una città con meno auto ma più sicura può essere più attrattiva per chi fa shopping».
Sul tema della pedonalizzazione di piazza Martiri, Ferraris aggiungono: «L’idea di una piazza libera dalle auto ci può anche stare, ma dev’essere strutturata bene. Servono parcheggi alternativi, segnalati e comunicati con chiarezza. Il parcheggio coperto potrebbe essere una bella sfida, ma va gestita bene».
Più diretta la voce di chi ogni giorno lavora proprio in piazza Martiri, come Alessandro e Manuela Trufolo, titolari del Bar Borsa: «Chiudere la piazza va bene, ma solo se ci sono iniziative che portano gente. Chiuderla tanto per chiuderla non serve a niente. Va bene la regolamentazione, ma dev’esserci un supporto concreto per chi qui ci lavora».
«Va data la possibilità di lavorare con continuità – aggiungono –. Se la ZTL e la piazza pedonale diventano luoghi vissuti e ben gestiti, allora sì, possono funzionare. Ma va fatto tutto con una visione d’insieme. Non solo divieti, ma anche opportunità».