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Alle soglie dei 70, il “Regina Elena”, dopo aver dato acqua (milioni e milioni di metri cubi) alla risaia, ha bisogno di un “restyling”. All’anagrafe questo canale, secondo in Piemonte solo al Cavour per portata e importanza, denuncia la data di nascita: 1954. Anni di un’Italia proiettata verso il boom economico, di un’agricoltura che stava assumendo la connotazione imprenditoriale. E necessitava di grandi opere irrigue per “sfondare” e creare il Made in Italy. Il fratello maggiore, canale Cavour, struttura monumentale, non bastava più.

Ma ora segna il passo anche lo stesso “Regina Elena”. Ed è per questo che sarà la prima opera in Piemonte, insieme con il Diramatore Alto Novarese, ad essere rivista. Il Governo aveva individuato, alcune settimane fa attraverso la Cabina di regia contro la siccità, cinque progetti ritenuti urgenti in cinque regioni, da finanziare con i fondi PNRR.

In Piemonte arriveranno 27,8 milioni di euro da destinare alla manutenzione straordinaria e al miglioramento della tenuta idrica. La somma sarà dedicata in particolare al Regina Elena, nei territori di Varallo Pombia, Marano Ticino, Oleggio, Bellinzago, Cameri. “E’ una prima e rapida risposta a livello statale rispetto ai problemi causati dalla siccità dello scorso anno” commenta Mario Fossati, direttore generale di Est Sesia, il consorzio irriguo più grande d’Italia, cui è stato affidato il compito di realizzare questo intervento. “Alla luce del PNRR – prosegue – abbiamo approntato un piano strategico composto da diverse opere che riteniamo fondamentali per le nostre aziende e il territorio, in modo da far fronte alle sfide del cambiamento climatico”.

“Siamo molto soddisfatti – aggiunge Camillo Colli, presidente del Consorzio – che l’Elena sia stato scelto come opera prioritaria. Fu costruito in un’epoca critica, al risparmio, e oggi presenta problematiche in un territorio friabile e fragile”.

“Dopo oltre vent’anni finalmente il Regina Elena, di proprietà del demanio regionale, riceve importanti risorse da parte del Ministero delle Infrastrutture. Gli interventi permetteranno di ottenere tre obiettivi: sicurezza e incolumità pubblica, aspetto strategico perché preleva acqua dal Lago Maggiore e la distribuisce sull’area che comprende tre province (Novara, Vercelli e Pavia), e tutela il comparto di eccellenza agricola. Parlare di siccità anche alla luce di quanto avvenuto in Emilia Romagna potrebbe sembrare fuori tempo. In realtà questi interventi sono fondamentali: occorre agire in ottica strutturale e non emergenziale, per mettere in sicurezza non solo l’agricoltura ma tutto il territorio dal rischio idrogeologico”.

Marco Protopapa assessore regionale all’agricoltura: “Il Piemonte a livello nazionale è tra le regioni più attente al tema della risorsa idrica, e lo dimostra il fatto che su 100 milioni di euro messi a disposizione dal Governo, sono stati destinati quasi 28 milioni al nostro territorio. La Regione ha lavorato in anticipo impianti che necessitano di ristrutturazioni per un importo pari a circa un miliardo e 400 milioni. Il progetto presentato da Est sesia ha una valenza significativa per il territorio e il comparto agricolo”.

Il finanziamento ottenuto riguarda in particolare presentati da est Sesia nel quadro di una serie di progetti esecutivi già cantierabili per oltre 260 milioni complessivi. Gli interventi saranno tre, focalizzati sulla Galleria Motto d’Oneggio, il Ponte Canale e la Galleria Loreto.

Il Regina Elena si stacca dal Ticino e scorre per 25 chilometri partendo dalla diga di Porto dell Torre fino a originare il Diramatore Alto Novarese. Questo canale artificiale inizia la sua corsa nei pressi di Bellinzago, attraversa una galleria di 781 metri, taglia tutta la provincia di Novara e anche la Roggia Mora, per terminare nel Cavour presso la Sesia. Un’opera essenziale che – sottolinea il presidente Colli – “entra nel riparto Coutenza Canali Cavour e ne beneficia tutto l’area che va dalla Dora al Ticino”.

Gianfranco Quaglia

Gianfranco Quaglia, direttore
di Agromagazine
www.agromagazine.it

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