L’assessore Claudia Miglio resta al suo posto. A dispetto della richiesta di dimissioni della minoranza, continuerà a svolgere le mansioni che le erano state assegnate con delega a Istruzione, Cultura, Politiche giovanili e Rapporti con le associazioni.
La giunta Sponghini fa quadrato e difende il suo assessore di fronte alle accuse delle opposizioni che, senza mezzi termini, avevano contestato il fatto che “i bambini della scuola dell’infanzia consumassero il pasto in aula pur di fronte a una ‘non conformità’ dichiarata dall’Asl”.
Dimissioni?
“La richiesta – replicano il sindaco Sponghini e Claudia Miglio – non ha ragion d’essere. È il sintomo del livore e dell’accanimento immotivato delle minoranze che si scagliano contro la nuova scuola dell’infanzia statale e contro la nostra amministrazione. È la dimostrazione di quanto questo enorme risultato bruci a chi non è mai stato in grado di raggiungerlo, dichiarandolo come impossibile, segno dell’incapacità della precedente amministrazione Delconti”.
La questione in sè – sembra – conta relativamente.
“Brucia – dicono infatti – la nostra attitudine a collaborare e dialogare con tutti gli enti e istituzioni a partire dall’Istituto Comprensivo Antonelli. D’altra parte l’ex sindaco era perennemente in conflitto con le dirigenti scolastiche susseguitesi durante il suo mandato”. Quella del sindaco Sponghini e dell’assessore, più che una difesa, appare una requisitoria.
“Traspare – accusano – la totale ignoranza sulle competenze che attengono ai vari enti. Un assessore o un’amministrazione comunale non hanno il potere di interferire nelle scelte didattiche e organizzative di una scuola statale. Va ricordato che la nuova scuola dell’infanzia è statale e afferisce a un istituto comprensivo statale”.
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