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Primo novembre: Festa di Ognissanti. La Chiesa festeggia tutti i suoi santi. Ma chi sono oggi per noi?
A questa domanda la prima e immediata, più naturale, risposta è citare quell’elenco di nomi che scorriamo rapidamente sul calendario o quelli che festeggiamo il giorno del nostro onomastico.
Ma, riflettendo più a fondo, ciò che veramente propone la figura del Santo non è l’eccezionalità, ma una via possibile da seguire nel percorso della vita. Basti pensare ad Agostino, che, prima di diventare Sant’Agostino, ha attraversato tutte le fasi della ricerca e della crisi spirituale. Era un uomo come molti di noi, dormiva, mangiava, anche lui ogni tanto arrancava con qualche traduzione di greco, amava, odiava e desiderava. A tal proposito, è famosa una frase pronunciata quando era ancora peccatore “Signore, dammi la castità e la contienza, ma non adesso”. E’ la testimonianza della lotta che ha combattuto per arrivare a Dio. Non era nato santo, ma la sua vita è stato un viaggio verso la Verità.
Ecco, ciò che contraddistingue la figura del Santo: la tensione verso la Verità. Per questo motivo molte delle persone che ci circondano, che incontriamo nella nostra quotidianità, sono su questa strada, senza essere nominate nel calendario.

Il Santo è, quindi, un eroe cristiano, perché porta avanti, con tutte le sue fatiche e contraddizioni, la sua ricerca della Verità. Nel mondo antico l’eroe era ben altro, fin dalla nascita: figlio di una divinità o semidio oppure uomo già destinato a essere il migliore rispetto agli altri, per forza fisica, per intelligenza. Il suo nome era destinato a riecheggiare nei secoli. Lui sì che era l’eccezione: l’eccezionale. Achille o Odisseo non erano uomini comuni ma spiccavano al di sopra degli altri, perché erano dotati di qualità individuali eccezionali, rispetto ai quali il resto dell’umanità non poteva che essere e sentirsi inferiore.

In questo mese gli articoli proposti dagli studenti del Liceo Classico Don Bosco di Borgomanero sono orientati a far emergere questo stacco dal mondo classico a quello cristiano, dall’epoca omerica a quella medievale, per arrivare alle figure di chi si mette al servizio della comunità per recuperare i giovani avviati sulla strada della devianza, come don Burgio, cappellano del carcere minorile di Milano, o di chi, come Carlo Acutis, ha vissuto la fede nelle esperienze di un adolescente e nella malattia.

Il servizio integrale assieme ad altre notizie dal territorio della Diocesi di Novara, sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 22 novembre. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente sopra a qui.

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