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Giovani in cammino, alla ricerca della direzione da dare alla propria vita, alla risposta alla domanda “Per chi sono io?”. Sono i partecipanti del percorso di discernimento vocazionale diocesano “Vieni e vedi”. Si ritroveranno a Villa Chaminade a Pallanza, dai padri marianisti, sabato 4 e domenica 5 maggio, per l’ultima tappa del cammino che ha preso il via a inizio anno.

«Il cammino del “Vieni e vedi” si concluderà nel prossimo weekend, ma il percorso di fede e di ricerca di ciascuno dei giovani che vi hanno partecipato continuerà – precisa don Mauro Baldi, vicerettore del Seminario vescovile che ha coordinato l’equipe che ha curato il percorso -. L’invito per loro è quello di continuare a porsi delle domande con l’aiuto degli strumenti che sono stati loro presentati e lasciandosi accompagnare da una guida spirituale. Ma sarà fatta anche la proposta di ritrovarsi tra circa un anno, per fare il punto sul proprio cammino».

Il gruppo del “Vieni e vedi” era eterogeneo, composto da giovani uomini e donne tra i 18 e i 25 anni, provenienti da luoghi diversi del territorio diocesano. «Alcuni sono alla vigilia dell’esame di maturità e delle scelte da compiere una volta terminata la scuola superiore – prosegue don Baldi -, altri invece pur avendo già maturato una decisione hanno sentito il bisogno di mettere ordine nella propria vita».

A guidare i giovani nel cammino, un’equipe che ha organizzato le diverse tappe del “Vieni e vedi”, progettando il percorso e adattandolo ai bisogni dei ragazzi e che li ha accompagnati per quattro fine settimana. «L’equipe è composta da persone che hanno risposto alla propria vocazione con scelte diverse: ci sono Cristiana D’Angelo e Samuele Paggi, due giovani sposi, le suore Isabella e Gabriela e la consacrata Elena Trecate», ricorda don Mauro Baldi, che ha coordinato il gruppo con il supporto di don Gianluca De Marco, direttore dell’Ufficio della pastorale giovanile e don Marco Barontini, rettore del Seminario.

I membri dell’equipe del “Vieni e vedi” hanno presentato ai ragazzi – ciascuno in base alle proprie competenze – gli strumenti utili al discernimento: psicologici, spirituali e di preghiera. «Attraverso questi strumenti, il colloquio e il confronto personale, hanno avuto l’opportunità di riflettere sulla propria vita, sui desideri, sulle scelte compiute e su quelle ancora da fare – conclude don Baldi –. Hanno provato a scrivere la propria “regola di vita” cercando di far spazio, nella quotidianità, a ciò che è bene per la propria vita, facendo in modo che sia guidata dal Vangelo».

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