Duomo di Novara gremito, oggi pomeriggio, domenica 29 gennaio, per la tradizionale messa con cui la famiglia salesiana novarese festeggia la ricorrenza di San Giovanni Bosco.
Nella cattedrale bambini, ragazzi, giovani e meno giovani, tutti legati alla grande famiglia salesiana. Tra loro i bambini e i ragazzi delle scuole che, in città, sono legate a Don Bosco, dalle scuole elementari alle medie sino al liceo. E poi mamme, papà e tanti nonni che hanno accompagnato i nipoti all’importante celebrazione. Tra le autorità presenti alla messa, il presidente della Fondazione Comunità Novarese, Davide Maggi, il Questore di Novara, Alessandra Faranda Cordella e il presidente della Provincia, Federico Binatti.
A introdurre la celebrazione, don Fabio Mamino, direttore dell’Istituto Salesiano San Lorenzo. A celebrare la messa, invece, don Fabio Attard, originario di Malta, per 12 anni consigliere di pastorale giovanile mondiale per la famiglia salesiana, che oggi si occupa della missione di Don Bosco per i giovani nel mondo. «Una festa – ha riferito don Mamino – che, come da tradizione, ricorre a metà dell’anno scolastico, come a fare da bilancio e da rilancio per tutte le nostre attività. Oggi il mio grazie va a tutti coloro che si sono impegnati per la realizzazione della celebrazione, dal Coro dell’Immacolata e del San Lorenzo sino alla Comunità della Casa di Maria Ausiliatrice per la merenda distribuita dopo la messa».
Don Attard, nella sua omelia, invece, rivolgendosi ai tanti giovani presenti in Cattedrale, ha raccontato la storia del sacerdote di Castelnuovo d’Asti e dei suoi tre sogni profetici. A partire dal primo, avuto a 9 anni, «quando vede dei lupi che si trasformano in agnelli». Da lì la scelta di diventare prete. Un sacerdote, don Bosco, «che ha sempre voluto aiutare i più giovani, andando a dare una mano ai ragazzi più difficili. Ora, grazie a lui, la famiglia salesiana è presente in 134 Paesi nel mondo, vede la presenza di 32 gruppi e lavora semopre per tutta la gioventù e per l’educazione dei ragazzi».
La celebrazione si è conclusa con la condivisione della merenda con i ragazzi nel cortile della Curia.
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