Un dipinto sottratto ventisei anni fa da una villa privata di Arona è stato ritrovato e restituito al legittimo proprietario dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze.
Il furto era avvenuto il primo aprile del 1997.
Il dipinto, datato 1895 e intitolato “Le lavandaie”, è un olio su tela, firmato dall’artista ritrattista e paesista Alessandro Vanotti.
L’opera è stata trovata e sequestrata in un antiquario del Pistoiese, grazie a un riscontro effettuato sui cataloghi d’arte disponibili on line, ma, durante l’indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Pistoia – è stato appurato come l’acquisto fosse stato fatto dall’antiquario in buona fede.
L’individuazione è stata possibile attraverso la comparazione di migliaia di immagini contenute nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Carabinieri TPC.
Un risultato, evidenziano i Carabinieri, «che testimonia l’importanza della catalogazione, anche fotografica, dei beni d’arte posseduti anche dai privati, che risulta particolarmente preziosa in fase di denuncia».
Favorendo, tra l’altro, la crescita della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”.
Uno strumento che consente, come visto anche a distanza di molti anni, di recuperare beni di cui si erano perse ormai le tracce.
Una piaga, i furti di opere d’arte, particolarmente sentita in Italia, probabilmente il Paese al mondo con il maggiore patrimonio artistico e culturale da tutelare, tra chiese, edifici storici, musei e monumenti.
Nel 2017, secondo un’elaborazione della Camera di Commercio su dati Interpol e Arma dei Carabinieri, l’Italia era il primo Paese al mondo per numero di furti di opere d’arte, con una media di 55 al giorno.
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