“Suor Regina lascia un grande vuoto nella nostra comunità. Aveva il compito di accogliere all’ingresso dell’istituto i bimbi come anche le famiglie, gli ospiti e i poveri. La sua caratteristica che, oggi tutti ricordano, è quella di una grande dolcezza. La conoscevano tutti”.
Così suor Samuela Ferrari, madre generale della Congregazione delle Sorelle della Carità, attive all’istituto Sacro Cuore di via Solferino, a Novara, ricorda suor Regina Nyandwi, 67 anni, scomparsa questa mattina, sabato 20 gennaio, dopo un malore che l’ha colta giovedì mentre si trovata alla guida della sua auto.
Suor Regina, nativa del Burundi, faceva parte dal 1978, quando era giunta in Italia, delle Sorelle della Carità.
“Oltre alla dolcezza – prosegue suor Samuela – tanti la ricordano per il suo grande sorriso e per l’ascolto, che sapeva offrire a tutti. Per 12 anni era stata consigliera generale del governo della Congregazione, durante i miei mandati. All’istituto aveva un suo ufficio”, dove passavano i bambini e le famiglie.
Essendo del Burundi, “ci ha molto aiutato per le nostre missioni e i nostri obiettivi per i poveri nel Paese africano. Ci faceva da tramite e da mediazione per capire le dinamiche. Una suora sempre disponibile e accogliente”.
Era stata anche superiora “alla nostra comunità di Romagnano Sesia. A Novara portava da mangiare ai malati e ai poveri, su suggerimento anche del parroco”.
Suor Regina stava rientrando dalla spesa per i poveri, quando ha avuto un malore in auto all’altezza di corso Vercelli. Si è accasciata sul volante e l’auto ha proseguito la sua corsa, fermandosi poco dopo senza coinvolgere altri veicoli.
Soccorsa e portata in ospedale, è stata sottoposta a un intervento chirurgico, ma purtroppo il suo cuore questa mattina ha cessato di battere.
Grandissimo il cordoglio in tutta la città e in tutto il Novarese.
A conoscerla molto anche i volontari di Casa Alessia, che ha la sua sede proprio in via Solferino, nei locali dell’Istituto Sacro Cuore.
Così la ricorda Giovanni Mairati, presidente dell’associazione del girasole: “Suor Regina ha donato la sua vita per i poveri e i malati, generosa con tutti, sempre pronta a dare un aiuto concreto a chi le tendeva la mano nonostante la sua malattia, ciao Sorella sarai sempre nel mio cuore”.
Un altro ricordo arriva da Marilena, operatrice all’ex Villaggio Tav e anche volontari a Casa Alessia: “Suor Regina non era una suora come altre. Era speciale. Da anni prendeva la sua macchina e andava nelle panetterie e pasticcerie a chiedere pane, focacce per distribuire ai poveri due volte alla settimana”.
Nei supermercati, poi, “riusciva a recuperare anche latte, frutta e verdure e tutto quanto raccoglieva lo distribuiva poi ai bisognosi”.
Suor Regina “faceva anche la raccolta di indumenti per i bambini da inviare alle nostre missioni e alle case di Alessia nei quattro continenti. Distribuiva indumenti ai poveri quando chiedevano all’Istituto Sacro Cuore ogni sabato. Per il Villaggio Tav era sempre presente per ogni necessità. Quante volte – ricorda Marilena – è venuta alla Tav con la sua macchina piena di lenzuola, asciugamani, coperte, per portarcele. Lavorava con il solo obiettivo di essere utile ai poveri. Lei non era solo una portinaia, era una grande suora, mamma dei poveri e di sicuro Dio l’ha portata via per aiutarlo a salvare le anime perse a trovare la strada della luce”.