Condividi su

«Il nostro pellegrinaggio comincia oggi. Perché un pellegrinaggio, ancora prima di essere un viaggio fisico, è un percorso di conversione e di cambiamento». Così il vicario generale e prevosto di Intra, mons. Fausto Cossalter, si è rivolto ai pellegrini della diocesi che, accompagnati dal vescovo Franco Giulio Brambilla, tra il 17 e il 20 febbraio li vedrà impegnati nell’esperienza giubilare nell’Anno Santo 2025.

In partenza per tornare cambiati

In tutto quasi 600 persone, molte delle quali si sono incontrate la scorsa domenica 26 gennaio nella basilica di San Vittore, per ricevere le ultime indicazioni pratiche sul viaggio, ricevere la benedizione del pellegrino e soprattutto per vivere un momento di celebrazione e preghiera in preparazione dell’esperienza che vivranno nella Città Eterna. Ed è proprio sul momento della preparazione e poi su quello del rientro che mons. Cossalter ha puntato l’attenzione. «Non partiremo per un viaggio qualunque – ha detto – ma per andare al cuore della nostra fede, sulla tomba degli Apostoli, e riscoprire che il fondamento della nostra speranza, quella che “non delude”, è il Signore Gesù. Ma partiamo per poi ritornare, per riportare nella nostra vita quotidiana fatta di lavoro, relazioni, famiglia, impegno ecclesiale e civile, questa certezza. Sarà il dono e la grazia dell’Anno Santo da condividere nelle nostre comunità».

L’ordinazione di mons. Ciampanelli

Durante il pellegrinaggio, nella sera di mercoledì 19 febbraio i pellegrini potranno anche partecipare in San Pietro all’ordinazione episcopale di mons. Ciampanelli, giovane sacerdote novarese impegnato da molti anni presso la Segreteria di Stato della Santa Sede e dallo scorso aprile nominato sottosegretario del Dicastero per le Chiese Orientali.

Il pellegrinaggio diocesano

Ma il cuore dell’esperienza sarà l’attraversamento delle Porte Sante nella basilica di San Pietro e nelle altre basiliche maggiori romane, oltre che momenti di convivialità e occasioni per conoscere le bellezze storico e artistiche di Roma. «Credo che siano proprio questi gli elementi centrali del pellegrinaggio giubilare della Chiesa novarese – dice don Gianmario Lanfranchini, delegato diocesano per il Giubileo -. Anzitutto l’esperienza di fede e di spiritualità, condensate nel gesto dell’attraversamento della Porta Santa. Ma la fede non la si può mai vivere appieno da soli. E allora il pellegrinaggio sarà un momento di incontro, scambio e condivisione. Vissuti in un itinerario di arte e storia».

L’articolo, assieme ad altre notizie dal territorio della Diocesi di Novara, sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 31 gennaio. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente sopra a qui.

Condividi su

Leggi anche

Diocesi
l'AZIONE

Il dolore che diventa speranza: la Giornata per la Vita nella diocesi di Novara

Monica Curino

Diocesi

A Roma per l’Anno Santo, «Il pellegrinaggio inizia oggi»

Andrea Gilardoni

Diocesi

Dire Dio Oggi: sabato a Borgomanero formazione per educatori, catechisti e insegnanti

Sara Sturmhoevel

Diocesi

In ascolto del Signore: cammini per i giovani e per i fidanzati nella diocesi di Novara

Redazione