L’Italia rurale, dalle Alpi alla Sicilia, con le opere di Telemaco Signorini, Giuseppe De Nittis e Carlo Fornara; ma anche lo sviluppo costiero del nostro Paese e i lavori marittimi documentati nelle tele, tra gli altri, di Luigi Steffani e Rubens Santoro. Non dimenticando il volto delle prime città, con un occhio a Torino, Firenze, Roma, Napoli, Milano e Venezia, ritratte da Filippo Carcano, Marco Calderini e altri.
Sono solo alcuni degli 80 capolavori che vanno a comporre la mostra “L’Italia dei primi italiani. Ritratto di una nazione appena nata”, che ha aperto ufficialmente i battenti al Castello, a Novara.
L’esposizione, promossa da Mets Percorsi d’Arte con Comune e Castello, vuole illustrare i primi 50
anni di vita del nostro Paese dopo l’Unità. Sono tele eseguite dai primi anni sessanta dell’‘800 sino al primo decennio del ‘900 da alcuni dei principali protagonisti della nostra cultura figurativa. 53 gli artisti coinvolti.
«La rassegna – spiega Paolo Tacchini, presidente di Mets – è inserita nel programma culturale delle Olimpiadi Milano Cortina 2026. Costruiamo così – aggiunge – un perfetto connubio tra storia e arte».
Il percorso espositivo, come già nelle precedenti grandi mostre allestite al Castello, è a cura di Elisabetta
Chiodini. «L’intento è quello di fornire un excursus degli eventi, importanti e significativi, avvenuti dopo la nostra Unità. E farlo – precisa il presidente – con opere dei pittori dell’epoca. Alcuni dei quali diretti protagonisti di quegli anni».
L’esposizione resterà aperta sino al 6 aprile. Tutte le informazioni su METS Percorsi d’Arte.
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