Un gruppo di giovani universitari e lavoratori della diocesi di Novara ha vissuto l’esperienza del campo diocesano in Sicilia, sui passi dei testimoni della lotta alla mafia. Ad accompagnarli, don Gianluca De Marco, direttore dell’ufficio per la pastorale giovanile, don Mauro Baldi, vicedirettore del Seminario e don Alberto Bovio, coadiutore della parrocchia di Gravellona Toce.
«I luoghi che abbiamo visitato, da Palermo a Godrano, fino a Cinisi e a Corleone, sono stati tappe importanti di un vero e proprio percorso alla ricerca di segni di speranza – ricorda don Mauro Baldi – . Significativa è stata la forza della testimonianza delle persone che abbiamo incontrato: la parrocchiana di Godrano e la ragazza di Brancaccio cha ci hanno parlato di don Puglisi, il nipote di un poliziotto ucciso per il suo lavoro e la volontaria della Casa Museo di Peppino Impastato e quelli di Missione Speranza e carità a Palermo. Tutti, in particolare i giovani, ci hanno dato prova di essere animati dalla speranza e dalla fiducia: le cose possono cambiare anche di fronte agli ostacoli, anche davanti a quelli enormi posti dalla mafia».
Il campo per gli universitari è una proposta accolta da giovani di diversi oratori della diocesi. «Dopo la Gmg di Lisbona – conclude don Gianluca De Marco -, questo campo è stato l’occasione per rimettersi in cammino, con i coetanei di altre parrocchie verso il Giubileo 2025, come pellegrini di Speranza».
Il prossimo appuntamento per tutti i giovani della diocesi sarà l’avvio dell’anno di pastorale giovanile, sabato 14 settembre al Santuario della Madonna del Boden. Saranno presentati tutti i percorsi e gli incontri diocesani, i passi verso il Giubileo 2025 a Roma, che per gli adolescenti (nati dal 2009 al 2013) sarà celebrato dal 25 al 27 aprile 2025 e per i giovani (nati prima del 2009 fino a chi ha 30 anni) dal 28 luglio al 3 agosto 2025.
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