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Domenica 9 novembre a Borgosesia si è svolto il primo incontro diocesano degli adulti di Azione cattolica. Segna l’inizio del nuovo anno associativo che ha l’obiettivo di metter a fuoco la vita, con le sue imperfezioni le luci e le ombre, per vedere meglio i dettagli e cogliere i segni della presenza del Signore che rende bella, buona e preziosa l’ordinarietà del quotidiano.

Accolti dal parroco, don Ezio Sala, e dal gruppo parrocchiale di Azione Cattolica, i partecipanti hanno vissuto un pomeriggio intenso ritmato dalla preghiera, da un tempo di riflessione personale e di condivisione in piccoli gruppi, poi dall’ascolto della testimonianza di don Benoit Lovati e concluso infine dalla lettura della Parola di Dio commentata dall’assistente diocesano, don Brunello Floriani. Proprio il passo biblico ha dato il tema e il titolo dell’incontro: “Rimessi in piedi” prendendo spunto dall’esperienza di S.Paolo, da lui narrata negli Atti degli apostoli (26,4-18). La visione di Cristo lo getta a terra, ma poi Cristo lo rimette in piedi e lo invia ad annunciare il suo Vangelo; così le nostre cadute, le imperfezioni e le ombre, accettate e consegnate al Signore in una tensione costante di crescita, ci rendono semplici “rematori della Parola”, con una immagine presa dalle barche del lago di Galilea.
La luce delle stelle e delle costellazioni ha ispirato il primo passaggio, quello dedicato alla riflessione sulla vita che si racconta, per confrontarsi poi con la Parola che illumina la vita. Distribuendo un foglio con lo sfondo buio e diverse stelle bianche in primo piano, Maria Di Nuzzo e Marcello Magliocca vicepresidenti del settore adulti, hanno chiesto ad ognuno di rievocare persone, eventi e situazioni che hanno segnato e cambiato la vita, facendola in qualche modo brillare e risplendere.

Nuova luce ha portato anche la testimonianza di don Benoit, accompagnata da foto che illustrano gli anni dal 2009 al 2023 da lui vissuti in Ciad come fidei donum, inviato da mons. Corti cha ha accolto la sua disponibilità espressa cinque anni prima al momento della sua ordinazione sacerdotale. Il Ciad – ha raccontato don Lovati – poverissimo Paese del Sahel, è segnato da un regime militare autoritario e da gravi problemi sociali: matrimoni combinati, infibulazione, poligamia, divisioni etniche e bambini rapiti per diventare soldati. Nonostante la miseria, la popolazione vive una profonda solidarietà, esprime la gioia con la danza e considera sacra l’ospitalità. Il cristianesimo, diffondendosi, valorizza la dignità delle donne e rinnova la società. Don Benoit, missionario, celebra la fede anche nei villaggi più remoti.
Due canzoni, suggerite dal sussidio dal titolo Alta definizione, che accompagna il percorso formativo annuale hanno aperto e chiuso l’attività: Cristicchi e Mannoia accomunati dal tema del passaggio dalle tenebre alla luce, dalla scoperta che si può camminare insieme e sentire che “non c’è vita che non meriti amore”.

Articolo completo e altri servizi e approfondimenti dalla Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale in edicola e online da venerdì 14 novembre. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando qui.

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