Leone XIV! Il nome che Robert Francis Prevost ha scelto per salire al soglio di Pietro è stato scandito dal cardinale Mamberti dalla basilica vaticana ed è subito rimbalzato come un’onda di gioia e di commozione che, dagli schermi di tutto il mondo, si è trasformato nel sussurro della preghiera dei fedeli e nel clamore delle campane delle chiese di Roma, unite idealmente a quelle della Cattedrale di Novara e delle parrocchie di tutta la diocesi.
A Verbania l’annuncio è stato una festa nella festa: quella per il nuovo Papa e quella per la patronale di San Vittore che ha riunito nella Basilica di Intra la comunità ecclesiale e civile. «Carissimi, questa sera abbiamo vissuto con trepidazione l’attesa dell’Habemus Papam e le prime parole di Leone XIV ci hanno colpito per la semplicità e la forza del suo appello alla pace con le parole del Signore Risorto», è il messaggio che il vescovo Franco Giulio Brambilla ha rivolto a tutti i fedeli, poco prima della messa concelebrata dai sacerdoti dell’Unità pastorale missionaria. La prima in diocesi nella quale il nome del nuovo Papa è stato citato durante la preghiera eucaristica. «Vi invito – ha proseguito il Vescovo – a unirvi a me nella preghiera per la sua missione perché, come Agostino, possa essere “con noi cristiano e per noi vescovo”».
Anche il prevosto di san Vittore e vicario generale monsignor Fausto Cossalter, all’inizio della celebrazione, ha voluto sottolineare la coincidenza dell’elezione del Pontefice con quella della festa della città. «La nostra patronale quest’anno – ha detto – è una festa doppia per noi, che abbraccia la Chiesa e il mondo intero. Abbiamo il Papa! Ottant’anni fa, come oggi, terminava la seconda guerra mondiale in Europa e iniziava un lungo periodo di pace, oggi però turbato da nuovi conflitti: Ucraina, Gaza, India-Pakistan e tanti altri in Africa e nel mondo. Preghiamo, perché Papa Leone possa essere testimone di pace come Francesco, per noi credenti e per tutti gli uomini di buona volontà».
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