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Si è concluso con l’incontro a di Domodossola il percorso di formazione dell’Azione Cattolica 2024/25, con al centro il tema della fiducia, chiave per vivere, nella storia di questo tempo, una vita nel segno del Risorto. L’ultima tappa ha avuto come titolo “Confidenza, dal dubbio alla Fiducia”. La scelta del centro Ossolano è stata fatta per permettere anche ai tesserati di Domo e Villadossola – parrocchie “decentrate” rispetto al resto della diocesi – un momento di fraternità e incontro, elemento sottolineato nell’omelia della massa del mattino dal parroco don Vincenzo Barone, sacerdote che con don Natale Allegra ha accompagnato questa giornata.

Dopo il pranzo in oratorio, preparato con cura e generosità da Melina Pangallo e Noela Barone, il pomeriggio ha visto al centro la narrazione dell’attrice e storyteller Alice Salvoldi che ha trasportato, i partecipanti nella storia di in Atti 9, 1-19, raccontando di Saulo e Stefano, di Saulo e Gesù sulla via di Damasco, di Saulo e Anania che si riconoscono fratelli. Cuore del messaggio è il punto fermo della nostra fede, fatta di relazioni. Siamo tutti creature di Dio ma la figliolanza che ti fa porgere la mano e chiamare con gioia fratello il tuo nemico (come fece Anania) è effetto solo della conversione e rinascita dallo Spirito Santo. Alice Salvoldi ha messo in luce come Gesù non ha abbia Saulo con il suo “potere” ma con la messa in relazione: deve aspettare Anania, deve crearsi una relazione con un altro essere umano perché il seme possa germogliare. Quasi a dire: “Io passo dall’altro, dal fratello, non c’è altra via.” La comunità è necessaria.

Dopo la narrazione Marcello Magliocca, ha proposto due domande a cui tutti hanno cercato, in un re-play del proprio cammino spirituale, l’avvenuto passaggio dal dubbio alla fiducia: «Quando, nella nostra vita, come Saulo, abbiamo compreso che la nostra conversione, si è realizzata grazie ad un fratello, compagno di viaggio nella vita, che ci ha fatto dono dello Spirito Santo e ci ha aiutato a sentirci strumenti dell’amore di Dio verso tutti?» e «Quando, nella nostra vita come Anania, abbiamo vinto le resistenze e siamo noi andati verso qualcuno perché ricevesse lo Spirito Santo che è poi l’amore dei fratelli? E’ l’amore che ricevi e che trasmetti agli altri?». Interessanti i riscontri personali messi in comune: «Ricordiamo più facilmente chi è stato per noi Anania e non viceversa».

Un appuntamento, quello che ha concluso la proposta formativa di quest’anno, che chiude, dunque, un percorso nel segno della relazione ispirata dalla fiducia da coltivare nella routine quotidiana con lo stupore dei miracoli in atto (1° tappa), con lo slancio che vince la paura (2° tappa), desiderosi di comunione e comunità (3° tappa), realizzando il sogno di giungere a considerarci fratelli tutti (4° tappa) per la rinascita nello Spirito Santo che ci vede fiduciosi come detto sopra.

L’articolo, di Maria Di Nuzzo, con le notizie dal territorio della Diocesi di Novara si può trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 13 giugno. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente qui.

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