“La guerra non è una possibilità”: questo il motto della fiaccolata per la pace organizzata dalla sezione varallese dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, cui hanno partecipato anche le rappresentanze di diverse sezioni territoriali dell’Anpi ed alcuni sodalizi valsesiani.
Una marcia silenziosa dalla stazione ferroviaria al ponte Antonini, poi indietro fino a piazza Vittorio Emanuele II dove al capoluogo valsesiano venne tributata la Medaglia d’oro per la Resistenza; tantissimi i partecipanti, tra i quali anche molti giovani, che hanno deciso di dimostrare in questo modo il loro netto rifiuto per la guerra in tutte le sue forme.
«Abbiamo organizzato questa commemorazione – spiega la presidente sezionale Sara Montanari – del primo anno dello scoppio della guerra in Ucraina, in collaborazione con la rete Europe for Peace. Le parole d’ordine con le quali scendiamo in piazza sono “fermiamo la guerra; non un uomo, non un arma, non un soldo per la guerra”. L’unica vittoria è la pace – prosegue Montanari – perché alla fine quelli che veramente ci rimettono sono i popoli. Io spero che da questa guerra si possa imparare che tutte le guerre ci riguardano, non è che se una guerra è in Europa allora ci riguarda di più.
Qualcuno, tra l’altro, diceva che questa è la prima guerra in Europa da ottant’anni ma non è vero, perché in Jugoslavia c’è stata una guerra recentemente. Le guerre ci riguardano tutti, dicevo, e se è una guerra d’aggressione come in questo caso allora anche la Turchia che aggredisce i Curdi, o l’Arabia saudita che aggredisce lo Yemen ci devono riguardare nello stesso modo; e ricordiamo anche che c’è una legge, la 185 del 1990 che vieta di fornire armi a Paesi belligeranti».
All’iniziativa ha partecipato anche il coordinatore nazionale di Pax Christi Norberto Julini che in questo contesto ha voluto ricordare la lotta di resistenza del popolo palestinese in Terra Santa.