Con la registrazione del sibilo assordante della caduta di una bomba e la frase “La guerra è una follia”, letta da una bimba di pochi anni, si è concluso, domenica, il Presepe vivente che, per tutto il pomeriggio, ha animato le strade del centro di Novara.
Una rappresentazione della Natività che quest’anno ha voluto essere un forte invito alla pace, un augurio, una speranza affinché tutti i conflitti aperti al momento nel mondo possano terminare al più presto. Per questa ragione il Presepe 2023 ha avuto come titolo e filo conduttore “Notte di pace”.
Subito dopo ecco, sempre le voci dei bambini, a scandire i nomi dei Paesi in guerra oggi (dalla Siria alla Palestina, passando per Ucraina e Myanmar) e, quindi, la lettura del messaggio inviato da fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa (foto Visconti).
A promuovere l’appuntamento, le parrocchie della Madonna Pellegrina, di San Pietro Mosezzo, l’associazione Nexus, i salesiani dell’Istituto San Lorenzo e l’Associazione genitori scuole cattoliche Agesc di Novara.
Una manifestazione che ha saputo coinvolgere tutti, grandi e piccini, a partire dall’avvio in piazza Matteotti, dove prima c’è stato un concerto con l’esecuzione di brani natalizi e quindi l’avvio del corteo che ha condotto nel cortile del Broletto. Tra le letture che hanno accompagnato il Presepe testi di Papa Francesco e dei Vangeli. Nella piazza della Prefettura anche un momento dedicato a Maria e Giuseppe e al concepimento dell’incarnazione.
Nei panni di Maria ecco Olha Kushchak, ucraina, in quelli di Giuseppe, il marito Ermal Zekaj, di origine albanese. Con loro, come Gesù Bambino, loro figlio Erol.
Articolo completo con altre notizie provenienti dalla Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale, in edicola da venerdì 22 dicembre. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente qui.
