Le mele stregate, i biscotti di pan pepato, le storie vere o forse no, la paura, le risate dei bambini e Abracadabra! Un assaggio degli ingredienti del romanzo “La verità sul caso di Hansel e Gretel” di Alessandro Barbaglia, lo scrittore novarese lo ha regalato a grandi e bambini domenica 5 febbraio al Piccolo Coccia, durante un reading che per due repliche ha segnato il tutto esaurito.
Barbaglia – scrittore, libraio e giornalista novarese, vincitore del Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2021 con il suo “Scacco matto tra le stelle” – ha raccontato come le fiabe possano diventare vere. «Le fiabe iniziano tutte allo stesso modo, con “C’era una volta”. Ma se leggete le fiabe più antiche iniziano con una frase così buffa che l’abbiamo tradotta con “Abracadabra” e che significa: quello che dico diventa vero!». E così, complici i protagonisti del suo romanzo, Anna e Otto, Albert, Olivia e nonno Omar «la fiaba di Hansel e Gretel diventa vera».
Nonno Omar racconta storie che diventano vere. Ma un giorno viene portato in una casa di riposo, perché – dicono – non sa più distinguere la fantasia dalla realtà: sostiene di conoscere la verità sul caso Hansel e Gretel. E così i ragazzi iniziano ad indagare. «Ci ho passato così tanto tempo con questi personaggi che per me sono diventati reali».
Come reale – forse – è il luogo in cui la storia è ambientata: Lagna, un paese con una grande quercia, il museo delle streghe, il bosco, le betulle, i sentieri senza meta. Con un gioco di parole, Alagna è diventata Lagna. «Le case walser di Pedemonte sono il punto di partenza – spiega lo scrittore -. Se ci dicessero che Hansel e Gretel hanno vissuto in quelle baite, in una valle dove le storie di streghe sono tante, ci crederemmo subito». La verità e il suo contrario si intrecciano, tra un capitolo e l’altro, tre la fiabe, le avventure di Anna e Otto, le frasi palindrome. La verità sul caso di Hansel e Gretel si scoprirà davvero? «Mi importa che le fiabe siano vere almeno una volta. Almeno per il tempo di “abracadabra”».