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Una testimonianza che ha toccato e coinvolto tutti, anche i ragazzi, accompagnati dagli animatori e dal coadiutore di Sant’Antonio, don Luca Favero. È quella portata da frate Giuseppe Giunti, francescano conventuale, nel raccontare la sua esperienza di volontariato nelle carceri. E dei suoi incontri con i collaboratori di giustizia che hanno deciso di contribuire alla lotta contro il crimine organizzato.

Il religioso è stato ospite a Sant’Antonio, a Novara, per l’incontro “Oggi sarai con me nel Paradiso”, promosso dalla Fraternità Francescana Secolare di Sant’Andrea e dall’Unità Pastorale Missionaria Upm 1 Nord.

Un racconto in cui si è parlato dell’accoglienza di chi è in carcere, del dialogo e dell’accesso ai loro cuori.

«Il primo che ho conosciuto – ha esordito frate Giunti – arrivava dal Rione Sanità di Napoli. E ha dovuto trasferirsi, pensate un po’, sino a Novara. Non solo. Per il patto di protezione previsto quando diventi collaboratore di giustizia, ha anche dovuto cambiare cognome. Tutto per lui e per la sua famiglia è cambiato».

Il francescano ha poi raccontato di “Padre nostro che sei in galera. I carcerati commentano la preghiera di Gesù”, volumetto nato dalla sua esperienza nel carcere “San Michele” di Alessandria.

Un libro firmato dal frate e dai ‘fratelli briganti’, come già chiamava chi delinque Francesco d’Assisi. «Quando i suoi frati gli domandano se è giusto aiutare i briganti che bussano alla porta della fraternità, la risposta di San Francesco – dice il frate conventuale – contiene un vero percorso per avvicinare il mondo della devianza e ancora oggi ci consegna una visione straordinaria. L’obiettivo è quello di conquistare – prosegue – le vite di quei briganti. Non dice di puntare sulle paure degli abitanti di Borgo San Sepolcro, ma di concentrarsi sulla loro vita in quel momento sbagliata. E quindi punta alla prima causa della loro azione fuorilegge, la fame. Così suggerisce di comprare loro da mangiare e da bere» e i fratelli briganti, «nostri fratelli, tutti sbagliamo», si allontanano da violenza e soprusi…

Articolo completo e altri servizi provenienti dalla Diocesi di Novara, così come altri approfondimenti, si possono trovare sul nostro settimanale in edicola da venerdì 28 marzo. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando qui.

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