Parliamo di sogni. Quelli di Raul Bacaloni, che dall’Argentina è arrivato alla Cimberio. Sogni inseguiti, immaginati, rincorsi, accarezzati. Sogni realizzati grazie alla semplicità di una risposta davanti ai dubbi e alle paure: “perché no?”. Perché parlare di sogni, di sogni realizzati, significa per forza di cose parlare di coraggio: quello che serve, quando hai 23 anni, per mollare tutto e salire su un aereo per attraversare l’oceano. E provarci.
E’ questa la storia di Raul Bacaloni, un ragazzo con un sorriso che contagia e gli occhi che brillano: è la storia di Raul che oggi lavora in Cimberio, azienda con sede a San Maurizio d’Opaglio, leader mondiale nella produzione di valvole e componentistica in ottone per i settori termoidraulico, climatizzazione, reti di distribuzione gas e acquedottistica. Raul pensa che non potrebbe esistere un lavoro più bello. Partito dalla sua Cordoba, in Argentina, dopo aver capito che la sua voglia di futuro sarebbe stata lontana da casa sua. E arrivato qui: grazie a un pizzico di casualità e a tanta, tanta tenacia.
«Sono qui in Italia – racconta Raul – da otto mesi: come tantissimi argentini ho origini italiane. Italiani i miei nonni, italiani i miei bisnonni. A farmi decidere di salire su quell’aereo è stato mio fratello che era già qui a Borgomanero: avevo un appoggio, per un po’ è stato lui a ospitarmi, è stato un po’ più facile insomma. L’Argentina è il mio paese ed è bellissimo, ma purtroppo non è il posto giusto per un ragazzo giovane che sogna un futuro, sogna di farsi una famiglia».
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