«La vita cristiana è un cammino che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza». Questo è quanto ha scritto Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo. Ciò che stiamo vivendo in questi giorni sicuramente è un momento denso di provocazioni, dove sentiamo dal mondo levarsi grida di guerre, volontà di armarsi sempre più, divisioni sempre più marcate tra i popoli.
Ma è proprio il Papa ricoverato in ospedale, con il suo magistero che si è addirittura arricchito di significato nella fragilità fisica che sta attraversando, ad essere per noi l’àncora che ci tiene saldi ad una visione alta della vita, poiché proviene dall’Amore di Dio che lo sostiene anche nella malattia. Francesco ha ben presente le “policrisi” che attraversano la nostra epoca caratterizzata da guerre, cambiamenti climatici, problemi energetici, epidemie, fenomeno migratorio, innovazione tecnologica.
Domenica scorsa nel testo preparato per l’Angelus gli è bastata una frase per farci aprire meglio gli occhi: «Da qui la guerra sembra ancora più assurda». È proprio il cammino di speranza della Quaresima a farci scoprire che la realtà della debolezza illumina il senso della vita di ciascuno che va difesa, che ha dignità sopra ogni volontà di distruzione e morte.
Ci aiutino dunque le armi della penitenza, della preghiera e della carità a vivere questo “momento forte” verso la Pasqua ritrovando uno sguardo di fede sulla realtà, per non lasciarci imprigionare nella mentalità di odio e divisione che sta dilagando e che alimenta paura e angoscia nel cuore di tutti e soprattutto ci tengano desti dal pericolo di abituarci così tanto al male da perdere l’occasione per vivere questo tempo difficile come un tempo di Grazia: ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

Don Marco Barontini, rettore del Seminario San Gaudenzio