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Hanno già invaso tutti e cinque i continenti gli ovetti pasquali di Laica, l’azienda novarese del cioccolato. Bilici carichi con tonnellate e tonnellate di cioccolatini sono usciti già da settimane per le destinazioni più impensabili.

Ora la produzione di questi giorni, per la Pasqua, è orientata per il mercato nazionale ed europeo. Spiega Andrea Saini, l’amministratore delegato dell’azienda di via Vittorio Veneto: «Il continente che consuma meno cioccolato è quello africano e pensare che proprio da lì arrivano i due terzi di cacao di tutto il mondo, soprattutto da Ghana e Costa d’Avorio. Forse il caldo del territorio, forse la contenuta disponibilità economica e il fatto che il cacao lo hanno in casa».

La catena di produzione non si ferma mai. Entra il cioccolato liquido ed escono i cioccolatini già incartati e in qualche caso già imbustati. Al giorno escono dalla catena di confezionamento 5 milioni di cioccolatini.

«Sembrerebbe una grande cifra legata alla produzione, ma bisogna considerare che ogni giorno ci sono
cinque milioni di persone che assaggiano un cioccolatino Laica» dice Saini.
Al mattino c’è anche la produzione di uova con sorpresa, ma è molto più contenuta. Per la Cina sono in
produzione delle coccinelle, con incarto rosso nero e argento, in quanto la coccinella in quel grande
Stato è vista come un portafortuna. Per la Nuova Zelanda sono invece in produzione delle monete di cioccolato con l’effige da una lato della Regina Elisabetta e dall’altro One Dollar.

In azienda oltre ad Andrea ci sono Lucia che si occupa della produzione e Fabio che cura tutti gli
aspetti tecnici dei funzionamenti dei macchinari. Un triunvirato di fratelli che funziona in armonia e alla perfezione come il più preciso degli orologi.

L’articolo integrale sul giornale in edicola il 17 marzo e disponibile anche online.

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