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La prossima domenica 29 dicembre il Papa aprirà la Porta Santa della basilica di San Giovanni in Laterano, «la mia cattedrale», scrive Francesco nella bolla di indizione “La Speranza non delude”. Non sarà l’avvio ufficiale dell’Anno Santo – in calendario il 24 dicembre con il rito in San Pietro – ma un momento importante, perché in tutte le diocesi del mondo i vescovi celebreranno una messa di avvio del Giubileo, in ideale connessione con il Santo Padre. A Novara l’appuntamento è per le 16. Ma l’avvio dell’anno giubilare non sarà il solo elemento che mette la basilica romana al centro dell’itinerario spirituale di quest’anno: nel 2024 ricorre infatti il 1700 anniversario della sua dedicazione, la cui festa liturgica si celebra in tutto il mondo il 9 novembre.

A partire da questa ricorrenza, abbiamo chiesto a monsignor Filippo Ciampanelli, sacerdote novarese sotto-segretario del Dicastero per le Chiese Orientali della Santa Sede, una riflessione sul senso della festa: sul senso del celebrare una “chiesa di pietre”, che diventa però segno tangibile di una “chiesa di pietre vive”, segno del «progetto di Dio sull’umanità».

L’intervento integrale di mons. Filippo Ciampanelli, assieme alle notizie del territorio della Diocesi di Novara, si può leggere sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 8 novembre. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente sopra a qui.

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