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Presidente Arienta, ci si avvicina alla prima edizione del post pandemia. Quanta emozione, dopo il salto di un’edizione?

“Il timore iniziale di incontrare indifferenza è stato cancellato fin da prima dell’estate scorsa, quando abbiamo deciso di portare in scena il nostro Venerdì Santo al Sacro Monte di Varallo. E’ stato un crescendo di entusiasmo fino a questi ultimi giorni. L’entusiasmo è sicuramente la più espressiva delle emozioni e il motore più efficace per superare qualunque ostacolo. E’ quello che si sta vivendo in questi mesi.  L’evento genera emozioni in sé, invece l’organizzazione spesso genera apprensioni. Non si tratta solo della tensione legata alla buona riuscita di questa particolare edizione ma, in maniera più profonda, è legata alla preoccupazione di mantenere in vita una tradizione secolare così importante. Tre secoli di storia pesano e abbiamo il dovere di non disperderne il patrimonio che abbiamo ereditato”.

Le novità di questa 261a edizione?

“La novità è una non-novità: venire a Romagnano durante il  Venerdì Santolo come spettatore significa diventare, inconsapevolmente, parte attiva della componente teatrale e di tutto ciò che anticipa e segue la rappresentazione. La sensazione di attesa che trasmettono i quadri del Giovedì sera, il susseguirsi di cortei, momenti istituzionali, processioni religiose del Venerdì mattina agevolano lo spettatore ad entrare in simbiosi con la comunità di Romagnano e con essa vivere gli eventi dolorosi del pomeriggio e la suggestiva processione solenne della sera. Nella giornata di Sabato si lascia spazio alla riflessione degli eventi narrati il giorno precedente aspettando il momento cardine della messa in scena della Resurrezione. La sera della Domenica di Pasqua vengono riproposti i quadri recitativi più suggestivi.
Questa edizione è speciale. All’inizio della manifestazione, comunichiamo sempre che le nostre Sacre Rappresentazioni del Venerdì Santo sono una celebrazione, una preghiera che noi dedichiamo ai componenti il Comitato che ci hanno lasciato. Questa edizione sarà dedicata in particolare alla memoria di Gabriele Brugo che doveva essere il Governatore dell’edizione 2021 che non abbiamo potuto fare a seguito del diffondersi della pandemia. Gabriele, con grande orgoglio e desiderio, voleva vivere questa esperienza e, proprio per questo, la famiglia ha voluto dar seguito a questo impegno e in memoria di Gabriele sarà la vedova Liana Ioppa a rappresentarlo”.

Che messaggio lancia ancora oggi il Venerdì Santo di Romagnano?

“Il Venerdi Santo di Romagnano è  un fenomeno sociale, religioso e culturale. La vicenda narrata ha una valenza educativa trasversale e attuale: rappresenta la vita in tutte le sue sfaccettature anche le più drammatiche e trasmette a tutti gli uomini e in particolare ai cristiani un messaggio di possibilità di soluzione, la speranza”.

Notizie dal Borgomanerese sul settimanale in edicola il venerdì sul nostro giornale in edicola e disponibile anche online.

Il programma

Il venerdì 7 aprile, con inizio alle 14,30, si svolgono le scene del “Calvario”.

In piazza Cavour, i sacerdoti del Sinedrio processano Gesù. L’episodio è raccontato in due tempi teatrali nell’intervallo dei quali si svolge la scena del rinnegamento di San Pietro.

Attori e pubblico si sposano sul piazzale d’ingresso di villa Caccia per il “quadro” della disperazione di Giuda e della sua impiccagione.

Ancora un trasferimento in piazza Libertà dove su un palco costruito su tre rimorchi sono ambientate il pretorio di Pilato e la reggia di re Erode che cercano di rimpallarsi la responsabilità di decidere la sorte del Cristo. Gesù viene flagellato e presentato alla folla: “ecce homo” che chiede sia messo a morte. Da lì comincia la salita al Calvario lungo via Martiri fino al Parco della Rimembranza. Lì si svolgono le scene che hanno per protagonisti il Cireneo, le Pie donne e la Madonna. La Crocifissione è l’atto – culminante e coinvolgente – che conclude le rappresentazioni della giornata.

Il sabato 8 aprile si riprende in piazza Cavour con i sacerdoti del Sinedrio preoccupati che qualcuno voglia trafugare il cadavere di Gesù millantandone poi la resurrezione. In piazza Libertà incontro con Pilato al quale chiedono le guardie per sorvegliare il sepolcro. Nel piazzale del collegio Curioni va in scena l’angoscia del cenacolo con gli apostoli impauriti. E’ la Madonna a rimproverarli per la loro scarsa fede e a incoraggiarli. E poco dopo, dall’alto del parco della Rimembranza le note – liberatorie – dell’alleluja che certifica la resurrezione di Gesù.

Il giorno di Pasqua 9 aprile, a cominciare dalle 20,30 in piazza Cavour per terminare alle 23 al parco della Rimembranza un riassunto “esteso” della tre giorni di Romagnano.

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