Sessantaquattro pagine in cui viene data voce agli ‘ultimi’, in questo caso ad alcuni ospiti di
una Casa Alloggio per malati di Aids. Un racconto che viene fatto attraverso le loro storie, spesso difficili, ma da cui emerge tanta normalità, situazioni in cui tutti si possono ritrovare. È quanto si può leggere ne “Il Nespolo”, primo libro della novarese Maria Casciano, laureata in Filosofia e Comunicazione all’Università del Piemonte Orientale e nostra collaboratrice tra il 2015 e il 2018.
Un esordio letterario pubblicato dalla casa editrice Albatros, nella collana “Nuove Voci” e dove Casciano racconta le testimonianze raccolte durante gli anni in cui ha lavorato in una Casa Alloggio.
«Incontri, episodi che ho ascoltato durante momenti di quotidianità come una cena o una colazione –
commenta – e che mi hanno lasciato molto, che mi hanno cambiato».
“Il Nespolo”, costo 13,90 euro, ha due prefazioni. Una di Barbara Alberti, legata alla presentazione della collana. E una di don Dino Campiotti, già direttore della Caritas diocesana, da sempre accanto agli ultimi, ai più fragili. Ai tossicodipendenti con la creazione, negli anni ‘80, di Villa Segù a Olengo, così come ai detenuti, come cappellano del carcere in età giovanile o, in anni più recenti, garante dei detenuti alla casa circondariale di via Sforzesca. Un sacerdote che ben …
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