I battelli da Orta e da Pella verso l’Isola di San Giulio occupati in ogni posto, la basilica gremita. La festa di san Giulio è ritornata ad avere la partecipazione che aveva prima della pandemia. Ma con o senza Covid, ogni cusiano sente comunque come sua la festa dedicata al Santo che trasformò l’isola da luogo di serpenti ad angolo di paradiso.
San Giulio usò del suo talento in modo che si rispecchia pienamente nella pagina del capitolo 25 del vangelo di san Matteo (quella dei talenti che il padrone dà ai servi perché li facciano fruttare), annunciata alla messa, presieduta da monsignor Franco Giulio Brambilla, che nel suo saluto ha ricordato «che qui festeggio una metà del mio onomastico».
«I talenti di di Dio e opera dell’uomo»: l’omelia del vescovo Franco Giulio
«Ad ognuno – ha detto il Vescovo – sono stati donati dei talenti, da saper utilizzare bene nel tempo della vita. È un tempo che va riempito con le possibilità che ci sono state date».
Ne è stato un esempio san Giulio, lo sono le suore benedettine dell’Isola che armonizzano preghiera a lavoro, attraverso opere di valenza artistica, lo sono i muratori che qui festeggiano il loro patrono, lo sono gli imprenditori e i dipendenti, lo sono gli amministratori pubblici che si mettono al servizio diretto della comunità.
Il talento, la moneta, sia essa materiale o telematica, non avrebbe nessun valore se non rappresentasse un prodotto frutto del lavoro.
La celebrazione all’Isola
Alla celebrazione accanto al vescovo Franco Giulio, don Stefano Capittini, parroco di Orta, e don Ezio Sala, moderatore dell’Unità pastorale missionaria di Gozzano. Fra i sacerdoti anche don Giacomo Bagnati, parroco di Alpiolo e dell’Isola, «che sta camminando verso la vetta dei novant’anni» ha detto il Vescovo.
Vi erano i seminaristi che ora sono a Gozzano: a loro l’incarico delle letture.
Davanti all’altare Carabinieri in alta uniforme. Nell’ala di fianco all’altare autorità ed amministratori pubblici delle due province, unite nella terra cusiana seppur divise amministrativamente.
Presente ufficialmente l’Associazione Metallurgi del Cusio e della Valsesia con il priore Piergiorgio Fornara con suoi predecessori: Carlo Peretti, Ferruccio Morganti e Giancarlo Vezzola.
Dal coro, le melodiose voci delle suore che hanno accompagnato la messa.
L’incontro della badessa Maria Grazia con i sindaci
Prima della celebrazione, l’incontro dei sindaci e dei rappresentanti del Novarese e del Vco con madre Maria Grazia Girolimetto: «Veniamo da periodi difficili ed ora è necessario più di prima l’impegno di tutti, ma collaborando insieme si possono raggiungere alti traguardi».
Nel pomeriggio la processione con le reliquie del Santo attraverso i viottoli dell’isola.