Passaggio di testimone nella pastorale familiare diocesana: Margherita e Marco Invernizzi lasciano l’incarico di condirettori dell’Ufficio famiglia ad Elisa e Alessandro Sacchetti, che dall’inizio di quest’anno pastorale erano vicedirettori dell’ufficio. Ad affiancarli resta don Stefano Rocchetti. I coniugi Invernizzi – che mantengono l’incarico di delegati regionali della pastorale familiare – proseguiranno il loro impegno nel centro WeCare Famiglia, che da gennaio ha ripreso l’attività.
Sposati da 23 anni con tre figli (Simone, Matteo e Davide), Elisa ed Alessandro sono della parrocchia di Sant’Agabio di Novara, dove si sono impegnati nei corsi di accompagnamento al matrimonio.
«La scelta di accettare questo nuovo impegno – dicono – non è stata semplice. Siamo consapevoli dell’impegno e della preparazione che questo incarico richiede, soprattutto a seguito dell’eccellente lavoro svolto in questi ultimi anni. Siamo però rassicurati dalla presenza di molte persone che ci sosterranno e consiglieranno per svolgere al meglio il nostro ruolo. Nelle Upm e nelle parrocchie, abbiamo subito incontrato esperienze differenti ma con un grande desiderio di mettere in campo le proprie competenze e idee con grande creatività».
Accompagnare questa creatività, per i nuovi condirettori, sarà un nodo centrale. «Crediamo – spiegano – che sia importante ripensare alle famiglie in quanto tali come parte attiva della pastorale, e non solo in funzione del loro ruolo (preparazione al matrimonio, battesimo, catechismo, ecc…). La famiglia merita di essere messa al centro di un pensiero pastorale che la accompagni dalla sua prima nascita lungo tutte le fasi della vita, anche nei momenti di fragilità e difficoltà. Per realizzare tutto questo è indispensabile un lavoro fianco a fianco tra laici e sacerdoti, nelle parrocchie e nelle Upm. Sinodalità e corresponsabilità sono due importanti parole che hanno animato la nostra diocesi negli ultimi anni; ci piacerebbe favorire ed aiutare questo incontro tra coppie di sposi e sacerdoti nella progettazione e realizzazione comune della pastorale familiare. Ed insieme intensificare la collaborazione con gli altri uffici diocesani».
Elementi che saranno al centro delle proposte dell’ufficio per i prossimi mesi. «Stiamo per concludere l’esperienza di Piccoli Passi Possibili, una serie di incontri realizzati online, un’esperienza nata durante il periodo di lockdown e che abbiamo desiderato proseguire perché favorisce l’incontro tra le famiglie di tutta la diocesi.A conclusione del percorso, ma aperto a tutti, sabato 27 maggio presso il Teatro Don Bosco dei Salesiani, a Novara, stiamo organizzando lo spettacolo di Giovanni Scifoni “Anche i Santi hanno i brufoli”. Poi ci aspettano gli esercizi spirituali diocesani che si terranno ad Armeno dal 19 al 21 maggio, con la presenza di padre Massimo Tozzo e Suor Enrica Bonino. Sabato 4 giugno, invece, ci sarà la festa della famiglia; stiamo ancora definendo i dettagli ma programmiamo di concludere la giornata unendoci ai giovani, che in quel giorno avranno l’appuntamento diocesano con la Route dei giovani (nel box in pagina), ed al nostro Vescovo per la messa finale. Stiamo organizzando l’evento assieme all’ufficio per la pastorale giovanile».
Un anno ricco di appuntamenti, dunque, che il vescovo Franco Giulio ha voluto proprio nel segno dell’attenzione alla famiglia, con la sua lettera “Lessico familiare”.
«La lettera pastorale è stata un’occasione per ragionare sulla famiglia anche attraverso parole che richiamano la concretezza dell’esperienza familiare: pensiamo a parole come dialogo, quotidianità o corporeità. Queste e altre parole ci hanno accompagnato nei sussidi per l’avvento e per la quaresima. Crediamo però che l’occasione migliore sia rappresentata dalle parole non dette, da quelle lettere lasciate in bianco e da far riempire ad ognuno di noi con i propri vissuti e desideri. È il segno di quello che la Chiesa, e anche la nostra diocesi, è chiamata a fare in questo momento, cioè porsi in ascolto delle comunità e più in generale delle persone che popolano il nostro territorio. È un passo fondamentale per realizzare la chiesa in uscita invocata da papa Francesco. Come condirettori dell’ufficio famiglia sentiamo il bisogno di incontrare le varie comunità, parrocchie e Upm per conoscere le cose belle che già ci sono ma anche per ascoltare le difficoltà e ricevere nuovi stimoli e suggerimenti».