Non sono stati certo i 10,9 millimetri di pioggia caduti a Borgomanero il primo maggio a colmare un deficit idrico che resta pesantissimo in tutta la zona della media e alta provincia: sempre secondo il centro meteorologico di Borgomanero il 2023 ha fatto registrare una quantità di pioggia di poco più di 170 millimetri, un terzo rispetto alla media. Ed è per questo che rimane una situazione di allarme rosso per quanto riguarda l’emergenza idrica nell’alto Novarese, una situazione però, come dicono i sindaci, che l’opinione pubblica sembra non percepire.
«La situazione è semplicemente drammatica – sottolinea il sindaco di Borgomanero Sergio Bossi – con le falde che sono ai minimi storici. Come Comune ho emesso da tempo un’ordinanza specifica per il risparmio idrico, ma il problema è quello della consapevolezza da parte dei cittadini: se non si rendono conto della gravità del problema non ne veniamo a capo. Faccio un solo esempio: il rio Lagone, che da noi è sempre stato famoso per le esondazioni, non c’è più, sparito completamente, così come tanti ruscelli. Se non si adotta da parte di tutti un comportamento ispirato alla riduzione dei consumi, presto dai rubinetti non uscirà nulla e allora saranno guai».
È un concetto che esprime anche il sindaco di Maggiora, Roberto Balzano: «Anch’io posso portare l’esempio del Sizzone, il torrente più importante che attraversa il territorio comunale, che per vasti tratti è diventato un torrente carsico, la pochissima acqua rimasta va sotto terra e riemerge in qualche lanca. La situazione è davvero molto complicata: bisognerà sempre di più da parte dei privati pensare alla raccolta dell’acqua piovana con i contenitori, da utilizzare poi per gli usi non potabili e quindi ridurre i consumi. Il problema è che la gente si rende conto di quanto questo tema sia serio soltanto quando apre i rubinetti e non scende più l’acqua. E allora passa dalla totale sottovalutazione al panico».
Sono 37 i Comuni dell’altra provincia, tutti, interessati al problema, per cui Acqua Novara Vco ha chiesto di emettere ordinanze per non sprecare l’acqua ed effettuare i controlli. I sindaci replicano che le ordinanze si fanno, ma i controlli sono un’utopia perché il personale preposto, i vigili, sono già ridotti ai minimi termini e oberati di incarichi. Dai Comuni arrivano comunque una serie di proposte, come a Bolzano Novarese dove si pensa alla riattivazione di un pozzo, come spiega il sindaco Giulio Frattini: «Abbiamo deciso di riattivare un pozzo in via per Artogno; l’idea è quella di utilizzare quest’acqua per i cittadini per gli usi non potabili».
Da Gattico-Veruno il sindaco Federico Casaccio propone di compartecipare ai costi per la sistemazione dell’acquedotto: «Abbiamo purtroppo, come negli altri Comuni, una rete idrica obosoleta, condotte che devono essere sistemate perché le perdite sono superiori al 40 per cento. E’ inutile cercare nuove sorgenti se c’è uno spreco così alto. Per questo offriamo la nostra collaborazione ad Acqua Novara Vco per intervenire sulla rete e renderla più efficiente. Abbiamo già iniziato lo scorso anno questo progetto e contiamo di ampliarlo».