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«La proclamazione della Beata Panacea a patrona della Valsesia che oggi compiamo, porta a compimento tutta una serie di atti di venerazione che Quarona, Ghemme e la Valsesia intera hanno sempre tributato a questa pastorella uccisa appena quindicenne».

Così il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla ha esordito nell’omelia pronunciata nel corso della messa solenne, che ha presieduto domenica 10 settembre nella chiesa parrocchiale di Ghemme, per la proclamazione della Beata a patrona della Valsesia.

Nell’omelia, il vescovo ha fatto riferimento ai tre grandi filoni che caratterizzano la devozione per la Beata: il culto, l’iconografia e le biografie. E a partire da quella scritta da Renato Andorno e don Mario Perotti, in cui vi è una scrupolosa ricostruzione delle nove scene della cappella di Ghemme, oggi andate perdute, monsignor Brambilla ha ricordato tre elementi essenziali della vita della santa: «la carità verso i pastorelli più poveri, cui distribuiva il pane, la pazienza verso la matrigna mossa da gelosia e la sopportazione nel momento della sua uccisione a bastonate, vissuta restando in raccoglimento nella preghiera: sono tre elementi della vita cristiana che hanno bisogno di irrorare tutti i nostri legami familiari».

Ha poi aggiunto: «manca un ultimo tassello, che è compito e potere del vescovo, che possiamo portare a compimento vivendo la “decima scena” qui oggi con la proclamazione della Beata a patrona della Valsesia. Sono contento di poterlo fare prima di concludere il mio episcopato a Novara, essendo cittadino della Valsesia da cinquant’anni. A partire dall’immagine del fascio di legna che arde e non si consuma mai, mi piace augurarmi che le due comunità di Quarona e Ghemme e quella dell’intera Valsesia continuino a tenere viva la fiaccola della fede di generazione in generazione».

In una chiesa gremita – alla presenza dei numerosi parroci di tutta la Valsesia, a partire da don Damiano Pomi di Ghemme e don Matteo Borroni di Quarona, di tanti sindaci valsesiani, delle delegazioni in costume provenienti dalle valli e di tanti fedeli ghemmesi, quaronesi e non solo – il vescovo, davanti all’urna della Beata, ha dato lettura della formula solenne di proclamazione della Beata a patrona della Valsesia.

Al termine della messa, il parroco di Ghemme, don Damiano Pomi, ha donato al vescovo e a tutti i numerosi parroci presenti, il piatto celebrativo che riproduce l’effigie della Beata risalente a un analogo piatto del 1923. La messa, animata dal coro parrocchiale, è stata preceduta dalla processione accompagnata dalla Banda di Ghemme, che poi ha suonato in piazza anche alla fine della funzione.

Sul nostro settimanale – in tutte le edizioni – online e in edicola venerdì 1° settembre e venerdì 8 settembre 2023, uno speciale dedicato alla Valsesia in festa per la Beata Panacea, con interviste, approfondimenti e la galleria fotografica dell’evento.

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