Paolo Ferrari, Elia Impaloni e Paolo Tacchini sono i Novaresi dell’Anno. Giovedì 18 gennaio, presso la Sala Arengo del Broletto, riceveranno il Sigillum Communitatis Novariae.
«Non è così semplice scegliere figure della nostra città che possano ricevere il Sigillum. Non è facile perché a Novara ci sono davvero tante persone che lo meriterebbero ed ogni anno il Comitato è chiamato ad una selezione particolarmente impegnativa – spiega il sindaco di Novara Alessandro Canelli – Quest’anno sono stati scelti tre cittadini che definirei “straordinariamente Novaresi».
«A partire da Elia Impaloni la cui attività ha e sta contribuendo a “proteggere” la nostra comunità. Una sensibilità, la sua, e un impegno partito da lontano, ma radicatosi negli anni con un’attenzione e un sostegno a 360 gradi alle fragilità del nostro territorio e all’accompagnamento dei più bisognosi, donne in particolare ma non solo, nel percorso di integrazione che porta all’arricchimento della nostra città. Di Paolo Tacchini la città ha perfettamente intuito non solo le capacità e la preparazione, ma anche la passione per l’arte, una passione che, come a lui piace ricordare, arriva dalla sua famiglia composta da artisti, appassionati di antiquariato e cultura, dal padre al bisnonno. E questa sua passione è stata motivo di una collaborazione fortissima tra l’associazione che presiede e il Comune, giunta all’allestimento delle Grandi Mostre che hanno mutato radicalmente l’attrattività culturale e turistica di Novara, portando nella nostra città decine e decine di migliaia di visitatori. E ancora Paolo Ferrari, non solo un imprenditore novarese di grande successo, ma soprattutto uomo molto attento alla comunità. Una storia, la sua, che affonda lontano le sue radici: dal nonno al padre fino a lui e alla famiglia che ha portato la Comoli&Ferrari a crescere esponenzialmente negli anni, mantenendo la propria identità e la propria presenza nella nostra città, dando lavoro a tantissime persone e sostenendo convintamente iniziative e progetti che riguardano Novara. Fare impresa, come l’ho sentito dire tante volte, per Paolo significa portare avanti anche un’azione sociale. Lo pensavano anche suo nonno e suo papà, già nominato a suo tempo Novarese dell’anno.
Tre Novaresi quindi che ringraziamo per quello che hanno fatto e che faranno per la nostra città, tre Novaresi che hanno contribuito alla crescita e alla protezione della nostra comunità, ciascuno con il proprio operato e con la propria preziosa attività”.