“Era una persona buona, un vero signore”. “Persona di grande dote umana e professionalmente sempre corretto e disponibile”. “Un comportamento da vero signore”. “Non faceva pesare il suo ruolo e la sua autorevolezza”. Tutte su questo tono le considerazioni sull’ingegner Alberto Lanza, 91 anni, alla notizia del suo decesso, da parte di chi lo ha conosciuto e con cui ha collaborato alla Bemberg.
Nella grande fabbrica gozzanese ha svolto tutta la sua carriera lavorativa, già appena conseguita la laurea in ingegneria al politecnico di Torino. E’ stato un suo docente, poi preside e rettore dell’Ateneo torinese, il professor Rolando Rigamonti, consulente Bemberg, ad indirizzarlo subito alla stabilimento gozzanese che aveva appena iniziato il processo di produzione del filo poliammidico. Era il 1956 e subito gli è stato affidato il ruolo di responsabile del settore tecnico e organizzativo della nuova produzione.
La sua discrezione, il garbo, la competenza e la capacità di coinvolgere il personale sono state le linee guida che lo hanno fatto apprezzare e stimare da tutti. Chi firma questo ricordo lo testimonia per esperienza diretta. Poi il grande salto a direttore dello stabilimento che comprendeva anche la PMS di Gravellona Toce per la produzione del filo spiralato. Ha lasciato la società nel 1995.
Seguiva, anche da vicino, ma senza impegnarsi in prima persona, le vicende sociali e politico-amministrative di Gozzano come membro del circolo “Carlo Cattaneo”, emanazione del partito Repubblicano di Ugo La Malfa.
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