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L’alpicoltura nel Vco e in altre aree alpine sta andando in rovina a causa del lupo: tanti piccoli allevatori hanno rinunciato alla propria attività, con gravi conseguenze per il territorio e la biodiversità. Inoltre sta crescendo il pericolo per l’incolumità dell’uomo: i lupi stanno perdendo la paura. Di questo e molto altro si è discusso nell’incontro pubblico tenutosi nella sala consiliare del Comune di Villadossola, organizzato dal Comitato Salvaguardia Allevatori Vco, dal Pastoralismo Alpino e dall’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali. 

Il convegno-dibattito si intitolava “Il lupo: un problema sociale da gestire” e ha richiamato molta gente.
La situazione appare fuori controllo, con casi di lupi che attaccano cani anche in compagnia dei padroni: è la fotografia emersa dall’incontro, in cui si è sottolineato che, oltre al settore agricolo, la preoccupazione sta interessando anche i residenti e operatori turistici. Ci si può imbattere in lupi ed esserne seguiti – persino sulle piste da sci – e vedere il proprio cane puntato o sbranato durante una passeggiata.

«Valligiani e turisti non si sentono più sicuri – spiega Lina Leu, allevatrice e membro del Comitato Salvaguardia Allevatori Vco – Il disastro sta avanzando anche nel Vco, con allevamenti che chiudono e gente disperata». Al convegno hanno partecipato, come relatori, Gesine Otten (presidente del Comitato Salvaguardia Allevatori Vco), Dino Rossi (agricoltore e presidente del Comitato Spontaneo Allevatori Abruzzo), Giovanni Todaro (giornalista e scrittore) e il professor Michele Corti (presidente dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali, già docente di Zootecnia di montagna all’Università degli Studi di Milano). Nel corso dell’evento è stato presentato il libro “Lupi & Pastori. Una storia diversa” di Gaetano Riviello e Iacopo Nappini.

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