Nella mattina di oggi, martedì 13 dicembre, è morto don Francesco Cedola, parroco di Granerolo, frazione di Gravellona Toce. Don Cedola – che era ricoverato da qualche tempo presso l’ospedale Auxoogico di Piancavallo – aveva 82 anni ed era alla guida della comunità dal 1988.
I funerali saranno celebrati dal vescovo Franco Giulio Brambilla Giovedì 15 Dicembre alle ore 15,30 nella Chiesa Parrocchiale di San Giulio in Granerolo, dove mercoledì 14 dicembre alle ore 20,30 sarà recitato anche il Rosario. La messa di settima sarà celebrata martedì 20 Dicembre alle ore 18,30 nella Chiesa delle Brughiere e alle ore 20 nella Chiesa di Granerolo.
Il servizio presbiterale
Era nato il 7 dicembre 1940 a Scurcola Marsicana, in provincia de L’Aquila. II 18 dicembre 1965 era stato ordinato sacerdote a Roma dal card. Cesare Zerba, entrando a far parte della Congregazione dei Padri Missionari del Sacro Cuore. Dal 1965 al 1971 è stato a Pontecagnano (in provincia di Salerno), e poi a Omegna come assistente all’oratorio, Sacro Cuore di Gesù, mettendosi a disposizione delle parrocchie della zona per varie collaborazioni pastorali. Il 9 aprile 1988 è incardinato in Diocesi, assumendo la responsabilità della parrocchia di Granerolo.
Il cordoglio della Chiesa novarese
Il vicario per il clero e la vita consacrata don Franco Giudice – in una nota – ha espresso il cordoglio al fratello Davide alle sorelle Clara e Anna e a tutti i nipoti e pronipoti: «Lo affidiamo al Signore ringraziandolo per il servizio operato nella nostra diocesi novarese, e siamo vicini alla famiglia in questo delicato momento di lutto».
Il ricordo dei confratelli
A ricordarne la figura due confratelli che lo hanno conosciuto nei suoi lunghi anni di lavoro pastorale in diocesi.
«Lo ricordo come una sacerdote sempre disponibile e attento alla collaborazione. Tra preti e tra le comunità – dice don Brunello Floriani, vicario episcopale per la pastorale e per diversi anni parroco a Gravellona Toce -. Era molto legato a Gravellona. E questo legame è stato molto forte durante tutta il suo ministero: non ha mai smesso di prestare servizio pastorale in città, rendendosi disponibile in particolare per le confessioni. Era anche particolarmente attento alla festa di San Giulio, patrono di Granerolo, che si è sempre impegnato a tenere viva».
Don Gianmario Lanfranchini, parroco di Omegna e vicario episcopale del vicariato dei Laghi, lo ricorda come «un uomo dal carattere forte. Che con generosità ha lavorato nel Cusio, tra Omegna e Gravellona Toce, nel segno della disponibilità e del servizio in tutte le comunità. Era arrivato nella nostra diocesi per svolgere la propria missione in mezzo ai giovani dell’oratorio di Omegna e ha speso l’intero suo ministero con grande umanità proprio in mezzo alla gente». Poi, don Lanfranchini aggiunge, con commozione: «Aveva un segreto. La devozione per il Sacro Cuore di Gesù e per Nostra Signora del Sacro Cuore».
Il ricordo di don Francesco al funerale
I funerali sono stati celebrati a Granerolo, giovedì 15 dicembre, dal vescovo Franco Giulio. Di seguito pubblichiamo il ricordo che ne ha fatto, all’inizio della celebrazione, il vicario episcopale dei Laghi don Gianmario Lanfranchini.
Ci troviamo in preghiera per padre Francesco nella sua amata e bella chiesa parrocchiale di san Giulio. Amico vero e buono, uomo austero, ma generoso, padre Francesco è stato un “prete vero”.
Ci uniamo con sentimenti di cordoglio alle sorelle Clara e Anna e al fratello Davide, ai nipoti e pronipoti e famigliari tutti; il nostro saluto e le più sentite condoglianze a Cinzia e Carlo e Roberto, che giunti da Roma, partecipano oggi alla Liturgia che illumina il dolore di tutti noi con la luce della fede in Cristo Risorto.
Siamo uniti al nostro Vescovo Franco Giulio e a tutta la diocesi, in particolare ai confratelli sacerdoti delle UPM di Omegna e Gravellona, ai fedeli della Comunità parrocchiale di Granerolo-Brughiere, ai Missionari del Sacro Cuore che hanno fatto giungere messaggi di condoglianze. Sono presenti le amministrazioni: Provinciale del VCO, Comunali di Omegna e Gravellona Toce, il Lions Club Omegna di cui era Cappellano, tutti voi, e i tanti amici di “padre Ciccio” come scherzosamente si lasciava chiamare.
Padre Francesco, dopo gli ultimi mesi affrontati con una certa fatica per le condizioni di salute, è morto il giorno di Santa Lucia (13/12/2022) all’Auxologico di Piancavallo (VB), dove era ricoverato da alcuni giorni. Avendo compiuto gli anni il giorno 7 dicembre, aveva82 anni.
Era nato nel 1940 a Scurcola Marsicana, in provincia di L’Aquila, aveva fatto il Seminario minore a Narni, in Umbria; poi – da novizio – era giunto a Roma nel 1958, nella casa di Piazza Navona dei Padri MSC, studente alla Gregoriana, veniva ordinato sacerdote a Roma il 18 dicembre 1965 da Sua Emin. card. Cesare Zerba.
Religioso della Congregazione dei Padri Missionari del Sacro Cuore, incontra Paolo VI di cui ricordava l’amore per la chiesa, e dal 1965 al 1971 fu vice parroco a Pontecagnano (SA). Giunto in treno – come amava ricordare – a Omegna vi rimane dal 1971 al 1986 come collaboratore parrocchiale e Padre all’Oratorio Sacro Cuore, con incarico dell’ insegnamento di religione alle scuole medie di Omegna. Nel 1986, dopo la laurea in Lettere, iniziava la collaborazione con il parroco di Gravellona Toce, mentre svolgeva il lavoro di segretario delle Scuole Medie di Gravellona. Ha sempre vissuto il suo ministero sacerdotale – in oltre 50 anni – a disposizione delle comunità parrocchiali del Cusio, da Omegna, a Ramate, a Gravellona Toce, alla Valle, nelle diverse forme di ministero e attività pastorali. Il 9 aprile 1988 è stato incardinato nella nostra Diocesi, assumendo la responsabilità della parrocchia di Granerolo-Brughiere per 34 anni.
Uomo dal carattere forte, gli amici che avevano un po’ di confidenza lo potevano chiamare “orso marsicano”, cristiano autentico, senza compromessi ma sempre comprensivo di chi viveva le umane fragilità, prete di grande cultura, parlava in latino in modo fluente; era un credente e un prete, semplice e di grande spiritualità, al contempo di grande compagnia.
Padre Francesco ha radicato la sua scelta vocazionale nell’affidamento al Sacro Cuore di Gesù, sostenendo la sua scelta di vita – anche nei momenti difficili – con la tenerezza della devozione a Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù di cui custodiva la statua degli anni della formazione nel suo studio. Uomo che parlava con i fatti, aperto a tutti, generoso.
Nel colloquio del 6 dicembre, intuendo l’aggravarsi del suo stato di salute, mi ha salutato con le parole dell’Apostolo: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede» (2 Tm 4,7), facendo sue le parole di San Paolo e chiedendo preghiere.
Ha voluto essere sepolto nel cimitero di Granerolo per stare in mezzo alla gente delle Brughiere e di Granerolo, la sua gente, così “potrà vedere presto la luce del mattino della risurrezione con tutti gli amici che già sono andati avanti”. Abbiamo salutato in queste ultime settimane gli ultimi parroci, don Elio Agazzone e oggi don Francesco. Li affidiamo al Signore, Buon Pastore, come famiglia parrocchiale, con tutti gli amici che oggi ritroveranno in Paradiso.
Don Gianmario Lanfranchini