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Celebrazione del rito delle Ceneri in Duomo per i ragazzi delle  scuole secondarie paritarie di primo e secondo grado.

Gli alunni dell’Istituto San Lorenzo e dell’Immacolata di Novara, assieme ad altri ragazzi dell’istituto professionale salesiano e altri istituti cattolici novaresi hanno incontrato il Vescovo mons. Franco Giulio Brambilla per un momento di preghiera e condivisione contraddistinto dal silenzio e dall’ascolto.

Un momento insieme, accompagnato nei canti dal coro della Media Immacolata e coordinato da don Fabio Mamino dei Salesiani di Novara e da Paolo Usellini, direttore dell’Ufficio scuola della diocesi di Novara. 

«Un inizio di Quaresima per un cammino di rinnovamento e vera conversione – ha puntualizzato il vescovo Franco Giulio Brambilla -. Un rito per ricordarci che già dall’inizio della nostra vita dobbiamo puntare all’essenziale».

Lo spunto di riflessione arriva dal Vangelo, dal racconto delle tre opere che i cristiani riprendono dai Farisei e vivono in modo nuovo. «Non sappia la tua sinistra cosa fa la tua destra».

ceneri duomo novara vescovo brambilla 2023
I ragazzi delle scuole Salesiane di Novara in duomo il Mercoledì delle Ceneri

Elemosina, preghiera, digiuno: la ricompensa del Signore avviene nel segreto, non nell’ostentazione davanti agli altri e nel riconoscimento pubblico. 

«Non dobbiamo essere ipocriti, agire come chi vuole farsi considerare e valutare per qualcosa in più rispetto a quello che  è in realtà». In una società trasformata in una grande vetrina, il vescovo ha esortato a «fare le cose che escono dal nostro cuore, quelle che ci fanno stare bene e ci fanno sentire una persona importante, capace». Facendole, soprattutto, «nel segreto».

«Da ragazzi – ha ricordato – tutti avevamo un diario. Era il nostro io che si allargava, come anche il nostro cuore ha bisogno di fare. Costruiamo allora il diario segreto della nostra vita, raggiungiamo l’interiorità profonda, diventiamo quella finestra, quella persona che sa guardare fuori e vedere sempre un po’ d’azzurro».

L’elemosina del Vangelo si traduce, quindi, in quello che si fa per gli altri, la preghiera nella predisposizione di se stessi ad aprirsi, il digiuno nella distinzione del necessario dal superfluo.

«L’essenzialità delle cose ci dà gioia – ha concluso mons. Brambilla – non dobbiamo diventare tristi e malinconici. Ci rende leggeri, capaci di camminare».

Si svela quindi il vero significato del rito delle Ceneri: «Convertiti e credi al Vangelo, torna a casa e sentiti diverso».

Anche le intenzioni dei ragazzi, lette nel momento della preghiera dei fedeli, hanno completato l’invito ad un impegno per questi 40 giorni di Quaresima: affidarsi alla misericordia di Dio Padre per testimoniare con coerenza la fede, per vivere in ogni comunità il periodo di conversione, sostenendo chi vive situazioni di disagio e guardando con speranza al futuro.

L’articolo e la galleria fotografica sul nostro settimanale in edicola venerdì 24 febbraio e disponibile anche online.

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