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Con l’incontro di Briga Novarese dello scorso sabato si è concluso l’itinerario del Seminario dei Laici 2022-2023: l’ultimo dei tre anni di formazione, dedicati a costruire il senso di appartenenza alla comunità cristiana, come uno degli elementi centrali del percorso di crescita nella fede di ognuno e come punto di partenza per rendere concreto e vivo quel principio di corresponsabilità tra laici, sacerdoti e religiosi, indicato nel XXI Sinodo diocesano.

In questo ultimo ciclo – ripreso dopo lo stop dovuto alla pandemia -, particolare attenzione è stata data proprio al tema del coinvolgimento e della sinodalità, mettendo al centro dei lavori dei cinque sabati di incontri i “cantieri di Betania”, il laboratorio sinodale che la Chiesa Italiana sta vivendo nel quadro del grande sinodo della Chiesa universale.

«Alla conclusione di questo cammino, vorrei dire alcuni grazie – dice don Brunello Floriani, vicario episcopale per la pastorale e coordinatore del Seminario dei Laici -. Anzitutto, al gruppo di giovani dell’oratorio di Briga Novarese che insieme ad alcune famiglie e sotto la guida del parroco don Giorgio Malvestio e di Marcello Magliocca hanno accolto il Seminario dei Laici. Credo sia stata una bella testimonianza di come i ragazzi possono essere coinvolti ed essere capaci di impegnarsi nel servizio».

Poi il grazie a coloro che si sono occupati di tenere gli incontri: quest’anno il vescovo, don Francesco Bargellini, il Diacono don Lorenzo Armano e don Giorgio Borroni, «oltre che all’Azione Cattolica, per la testimonianza di laicato impegnato che ha portato». E poi alle centinaia di persone che, «nell’arco dei tre anni, hanno preso parte con disponibilità e partecipazione, al cammino».

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