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La comunità del Seminario in festa per nove seminaristi che hanno compiuto un ulteriore passo avanti nel loro cammino verso il sacerdozio, durante la celebrazione presieduta lo scorso 28 novembre dal vescovo Franco Giulio Brambilla nella Basilica di Gozzano, per il conferimento dei ministeri del lettorato e dell’accolitato. A concelebrare il rito, animato dalla corale di Gozzano, i superiori del Seminario – il rettore don Marco Barontini, il vicerettore don Mauro Baldi e il direttore spirituale don Massimo Casaro -, con numerosi sacerdoti diocesani.

I nuovi lettori

Ad essere stati istituiti lettori sono stati i seminaristi di terza teologia Gregorio Clementi, 22 anni di Pettenasco, e Lorenzo Godio, 22 anni di Santa Cristina di Borgomanero: a partire da questo momento saranno chiamati ad avere una particolare attenzione e un particolare amore per la Parola di Dio, perché la possano proclamare e annunciare degnamente ai fratelli, soprattutto durante l’assemblea liturgica.

I nuovi accoliti

Il ministero dell’accolitato, ricevuto generalmente in quarta teologia, invece comporta il servizio all’altare a fianco del diacono e del sacerdote e la distribuzione dell’Eucaristia come ministri straordinari soprattutto a coloro che, infermi, non possono partecipare alla Messa.
L’accolito inoltre può presiedere l’adorazione eucaristica senza impartire la solenne benedizione. A questo ministero sono stati ammessi Luca Ariola, 30 anni di Masera, Marco Boccoli, 28 anni di Verbania, Alessandro Buffelli, 24 anni di Novara, Francesco David, 27 anni di Masera, Federico Lucchi, 30 anni di Arona, Michele Pastormerlo, 32 anni di Borgomanero e Michele Balzaretti, 27 anni di Novara.

Plasmati dalla Parola e dal servizio

Dopo la proclamazione del Vangelo, il rettore don Barontini ha fatto l’appello dei candidati ai ministeri, che si sono quindi presentati davanti al vescovo. Nell’omelia mons. Franco Giulio ha preso spunto dalle letture del giorno per rivolgere ai novelli lettori e accoliti alcune riflessioni per vivere bene questo passo del loro cammino. Riferendosi alla prima lettura, tratta dal libro del profeta Daniele, il vescovo ha colto, nell’immagine biblica della statua con la testa d’oro e i piedi in parte di ferro e in parte di bronzo, l’invito, in particolare ai lettori, a plasmare la vita concreta con la Parola ascoltata e meditata con il cuore.

Rivolgendosi invece agli accoliti, nell’immagine evangelica del tempio “ornato di belle pietre e doni votivi”, ha invitato i giovani seminaristi, con il loro servizio, a non essere semplici esecutori di incarichi ma “a offrire i propri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio” per rendere tutta la loro vita “un culto spirituale gradito a Dio”. Terminata l’omelia, è seguita la liturgia propria dell’istituzione: dopo la benedizione, ogni candidato si è posto singolarmente davanti al vescovo che ha “consegnato” il libro della Parola ai lettori e il calice e la patena agli accoliti.

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