Anche a Novara, al Villaggio Dalmazia, è stato celebrato il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopo guerra.
La giornata si è aperta con la messa celebrata nella chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia celebrata dal parroco, don Franco Finocchio, alla presenza delle principali autorità cittadine. Terminata la celebrazione, il corteo si è mosso verso piazzetta Vittime delle Foibe, dove ci sono stati gli interventi delle istituzioni.
Primo a intervenire è stato il vicepresidente della Provincia, Andrea Crivelli. “Una giornata – ha detto – che non è solo un momento di ricordo. Anzi. Vuole essere un’occasione concreta con cui istituzioni e chi ha vissuto direttamente (come Ausilia Zanghirella, ndr) o insieme ai propri cari quei fatti tramandano quanto accaduto. Coinvolgendo, in particolare, le giovani generazioni. Questo per ricordare loro che fatti così tragici non devono più ripetersi. Da parte della Provincia l’impegno per il Giorno del Ricordo è sempre molto alto”.
A seguire, il sindaco Alessandro Canelli, che ha ricordato come 71 anni fa è stata posta la prima pietra del Villaggio Dalmazia, che ha accolto gli esuli. Il primo cittadino ha poi chiamato sul palco Gianni Mancuso, esponente di Alleanza Nazionale, che – nel 2004 – quando era onorevole, fu tra i promotori della legge che istituì il Giorno del Ricordo.
Sono seguiti gli interventi di Flavio Lenaz, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Novara e del prefetto Francesco Garsia. A chiudere, una poesia che ricorda quegli anni.
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