Sabato 11 novembre si terrà l’annuale convegno della Caritas diocesana. L’appuntamento è dalle 14.30 alle 18 presso il salone dell’Oratorio di Borgomanero (Via Dante 7/9). Il pomeriggio prevede tre momenti.
Il primo sarà dedicato al ricordo, a sette mesi dalla scomparsa, di Davide Miglierina, per tanti anni volontario della Caritas, della quale è stato anche vicedirettore diocesano. «Un volontario attento e generoso fin dagli albori della Caritas, affiancando don Aldo Mercoli. Siamo grati a lui, e alla sua famiglia, per il tempo che ha dedicato e per i progetti che con meticolosità e puntualità ha costantemente seguito all’interno del nostro ufficio», scrive il direttore della Caritas diocesana don Giorgio Borroni in una lettera di invito al convegno.
Nel secondo momento sarà dato spazio alla testimonianza di Simona Atzori, ballerina e artista con una grave disabilità. «Simona, senza braccia dalla nascita – prosegue don Borroni – è il simbolo di chi non si piange addosso, ma che vive costantemente “la forza di ripartire”. Penso che la sua esperienza possa dire molto a noi come persone e al nostro impegno di dedizione e di attenzione nel confronto degli altri». A raccontare la sua esperienza è Atzori stessa: «danzo, dipingo, scrivo e condivido la mia arte e la mia vita con il mondo. Lo faccio in un modo speciale, usando ciò che ho, due piedi e un sorriso. Ho imparato a non definirmi per ciò che mi manca, anzi ciò che gli altri vedono come una mancanza è la mia vera forza».
Durante il terzo momento sarà proposta una riflessione sul tema “Educarci ed educare alla logica del dono”. Il tema riprende l’intervento di Davide Maggi, presidente della Fondazione Comunità del Novarese, all’assemblea diocesana di avvio dell’anno pastorale, nella quale il vescovo Franco Giulio ha presentato la sua lettera pastorale di quest’anno dedicata proprio alla carità evangelica. A guidare questo approfondimento, proprio un testo del vescovo: “Gratuitamente non vuol dire gratis”.
«“Gratuitamente” – spiega Brambilla nella sua riflessione – indica che il dono deve essere totalmente gratuito, senza sottintesi e contropartite, senza neppure voler legare il donatario alla propria persona. L’espressione “non vuol dire gratis!” non significa che in qualche modo devo costringere il povero a restituire, a fare qualcosa, a dare una mano, ma indica la finalità del dono.
Il dono non serve solo a rispondere al bisogno, neppure soltanto deve trattare il bisognoso con dignità, senza fargli pesare l’aiuto che gli do, ma deve liberare dal bisogno! Anche se ci vuole tempo perché questo avvenga, anche se è necessario un lungo e graduale cammino». L’incontro sarà anche l’occasione per presentare l’assegnazione dei fondi dell’otto per mille destinati alla carità in diocesi di Novara.
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