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Tagli ai servizi, difficoltà nel gestire le manutenzioni, fino al rischio di impasse amministrativo. I piccoli comuni (sotto i 1000 abitanti) sono esclusi dai fondi del “decreto crescita” e lanciano un grido d’allarme. «Il governo ci lascia a piedi», è il commento condiviso. «Quelle risorse – spiega Michele Barbaglia, sindaco di Rassa – erano essenziali per la manutenzione ordinaria e per affrontare il dissesto idrogeologico».

A Scopello, Antonella De Regis sottolinea: «con quei soldi volevamo sistemare il centro polifunzionale, ma ora c’è tanta amarezza». Per Roberto Sacchi di Alto Sermenza «senza fondi è impossibile gestire comuni così piccoli». Per Francesco Pietrasanta primo cittadino di Quarona e presidente dell’Unione montana dei comuni valsesiani – è indispensabile puntare «su sinergie tra comuni per far fronte ai tagli».

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