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Si è svolta nella serata di oggi, al teatro Faraggiana, la premiazione dei Novaresi dell’Anno 2023 con la consegna del “Sigillum Communitatis Novariae”.

Un momento toccante per Anna Ida Russo, imprenditrice nel settore dei trasporti e con un importante coinvolgimento nel mondo del volontariato, Roberto “Bob” Rattazzi, fondatore dell’associazione Concentrici e impegnato in altre realtà solidali e Giancarlo Andenna, storico medievista, Accademico dei Lincei e direttore della rivista Novarien. 

«Tre persone all’apparenza molto diverse nei loro campi e per personalità ma forse in realtà neanche così tanto – ha commentato il sindaco di Novara Alessandro Canelli – In questi 40 anni decine di novaresi sono stati omaggiati e ringraziati, la nostra comunità ha bisogno di buoni esempi perché riescono a rafforzare la stessa rendendola migliore soprattutto in momenti di crisi e difficoltà.

Quest’anno il premio va anche a tutte le famiglie e le associazioni grazie alle quali la città ha accolto i profughi provenienti dalla guerra.

Esempi che tracciano la rotta virtuosa da seguire.

«Non me lo aspettavo – ha esordito Anna Ida Russo – Lo dedico innanzitutto a mia mamma che come mio figlio Saverio di 4 anni sa che è andata ad abitare su una stella. Un premio che appartiene alle squadre che ho il privilegio di rappresentare nel lavoro e nel volontariato, persone meravigliose che danno un senso alla mia vita».

Tanta emozione per Roberto “Bob” Rattazzi: «Ringrazio coloro che hanno voluto assegnarmi questo riconoscimento importante e inatteso, sono commoss. Voglio condividerlo con delle persone fantastiche con le quali si porta avanti il progetto del baskin e quello di “Concentrici” rivolto alla disabilità. Lo dedico alla mia famiglia e una dedica speciale va a mio padre.  Infine ma non per ultimo alle ragazze che ho allenato. Quando mi vesto da clown in corsia incontro persone che soffrono e a volte sono loro che mi regalano un sorriso».

Così infine Giancarlo Andenna: «Una sorpresa formidabile, devo tanto a mio padre che mi ha trasmesso l’amore per la città a partire delle acque del territorio che hanno costituito da sempre la forza e la storia dello stesso. Lo dedico a tutti coloro che hanno lavorato con me nel museo di Novara, agli studenti e dirigenti del mondo dell’Università e colleghi dei licei».

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